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​Tributi ad Andria, due pesi e due misure

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Perché per le ditte concessionarie di impianti pubblicitari è stato adottato un atteggiamento di favore?
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Quando si parla di tributi ad Andria bisogna sempre distinguere due tipologie di contribuenti a cui corrispondono due trattamenti differenziati. Da un lato ci sono le ditte concessionarie di impianti pubblicitari con “trattamento agevolato”, dall’altro, i restanti contribuenti.

Tale distinzione non è frutto di congettura alcuna, ma deriva da un’attenta valutazione di atti amministrativi, ovvero la deliberazione di Giunta comunale n. 146 del 20 settembre e la deliberazione di Consiglio comunale n. 44 del 31 Agosto.

Quest’ultima è stata adottata con l’obiettivo di definire in maniera agevolata le controversie tributarie. Per raggiungere tale risultato è stata prevista la possibilità di rateizzare il dovuto in 3 rate con scadenza il 30 settembre 2017, 30 novembre 2017 e 30 giugno del 2018. Se, però, si considera che la deliberazione sia stata pubblicata il 1 settembre, ne sia stata data pubblicità qualche giorno dopo e la scadenza prevista era il 30 settembre, il cittadino ha avuto pochissimo tempo per avere cognizione di questa possibilità e avviare la procedura prevista. Un diritto che è stato negato a molti a causa delle lentezza della politica.

Per i tributi dovuti dalle ditte concessionarie di impianti pubblicitari le cose sono andate diversamente. Tralasciando il fatto che le annualità precedenti al 2011 non si sa se siano state recuperate o siano andate prescritte, si era perseguita la via bonaria per il recupero del dovuto. Con la deliberazione di Giunta n. 117 di Luglio è stato approvato l’atto di reclamo/mediazione per tutte le ditte concessionarie, poi, a settembre, è stata approvata un’integrazione della precedente deliberazione di Giunta con la quale si concede a 4 ditte la possibilità di rateizzare con 8 rate trimestrali. Tale scelta è stata giustificata con il carico eccessivo gravante sulle ditte dei tributi da recuperare, anche alla luce degli avvisi di accertamento notificati per gli anni 2012/2016.

Perché per tali ditte è stato adottato un atteggiamento di favore, mentre al semplice cittadino/contribuente è stata data una possibilità di rateizzazione ridotta e una tempistica inferiore per attivare la procedura?

Certo, le 8 rate sono una possibilità prevista dalla legge, però, il problema è politico perché il messaggio che passa non è dei migliori.

lunedì 2 Ottobre 2017

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