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Aumento Tari, l’ing. Mastrodonato: «Bene ha fatto la Giunta Aro a rivedere PEF anno in corso»

La Redazione
Il problema per l'ex assessore all'Ambiente sta nella mancanza di una corretta programmazione degli impianti di conferimento a livello regionale che comporta un aumento vertiginoso dei costi di conferimento
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Aumento Tari, dopo il botta e risposta tra L’Aro 2 Bt e l’Ager Puglia, sull’argomento riceviamo e pubblichiamo anche la nota di Fratelli d’Italia a firma dell’ing. Antonio Mastrodonato (ex ass. all’ambiente del Comune di Andria):

«Abbiamo assistito in questi giorni al botta e risposta tra il dirigente dell’ARO 2 BT, ing. A. Di Bari e il direttore dell’Ager Puglia, dott. Grandaliano, relativamente alla delibera di Giunta ARO2 nr.22/2018 che ai sensi del comma 3 dell’art.193 della TUEL ha avuto lo scopo di ripristinare gli equilibri di bilancio relativi al Piano Finanziario 2018 del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati nei comuni dell’Unione; di fatto tale delibera ha comportato un aumento del Piano Economico Finanziario 2018 approvato con la precedente delibera di Giunta ARO2 BT del 21/02/2018, aumento che ha permesso ai più di apostrofare l’amministrazione ed in particolare il Sindaco Nicola Giorgino con termini sgradevoli ed inaccettabili, soprattutto perché provenienti da chi, pur conoscendo le reali motivazioni di tale aumento, ha preferito attribuirlo alla incapacità del Sindaco, nascondendo di fatto la verità ai cittadini.

La nota dell’ing. A. Di Bari del 29/08/2018 ha ancora una volta chiarito le reali motivazioni di tale aumento, smentendo con i dati quanto detto da Grandaliano, e cioè che “…nessun cambiamento radicale dei flussi di conferimento dei rifiuti prodotti e raccolti dal Comune di Andria è stato disposto dall’Ager”. Ricordiamo che tra i poteri attribuiti al Commissario della Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di Gestione dei Rifiuti, istituita con legge regionale nr.20 del 04 agosto 2016, vi è quello di “…disciplinare i flussi di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento e dei rifiuti da avviare a recupero della FORSU e riciclaggio, secondo i criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza nel rispetto delle indicazioni del Piano Regionale…”.

In forza di tali poteri, nel corso del 2018, l’AGER Puglia ha costretto più volte il comune di Andria a modificare i flussi dei rifiuti prodotti nella città di Andria, determinando nei fatti il venir meno dei presupposti alla base delle previsioni del PEF 2018. E infatti il PEF 2018 sul quale poi viene determinata la TARI relativa allo stesso anno, per una strana e anomala legge, si basa sui costi totali della raccolta differenziata dell’anno precedente e in particolare del 2017. In pratica si stima che i costi della raccolta differenziata dell’anno in corso non debbano subire modifiche rispetto all’anno precedente.

Se ciò dovesse accadere, si avrebbe uno squilibrio tra i costi stimati sulla base di quelli dell’anno precedente sui quali poi si è basata la TARI 2018, e i costi effettivi sostenuti durante l’anno in corso. Ebbene, cosi come chiarito nella nota del 29 agosto, il dirigente Ing. A. Di Bari ha chiesto all’Ager in due distinte comunicazioni del 04/12/2017 e del 02/01/2018 l’individuazione degli impianti per l’anno 2018 e le tariffe fissate per l’anno 2018; tali note sono rimaste purtroppo inevase. Anzi si è assistito nei primi mesi del 2018 ad un aumento unilaterale dei costi di conferimento della frazione secca residua, costi a cui vanno aggiunti quelli di trasporto, e alla impossibilità in alcuni giorni di conferire la frazione umida nell’impianto Aseco Spa di Ginosa Marina che ha di fatto costretto il comune di Andria a conferire la frazione umida in impianti fuori della Regione Puglia, con conseguente aumento sostanziale dei costi di trasporto, non essendoci purtroppo altri recapiti all’interno della stessa Regione Puglia.

Alle problematiche evidenziate, va aggiunta quella della diminuzione del 10% circa della percentuale di raccolta differenziata, diminuzione che porta ad un aumento della frazione secca e ad un aumento dell’ecotassa regionale. Il problema quindi è nella mancanza di una corretta programmazione degli impianti di conferimento a livello regionale che comporta un aumento vertiginoso dei costi di conferimento. Bene ha fatto pertanto la Giunta Aro, sulla base di quanto successo nei primi mesi del 2018, a rivedere il PEF dell’anno in corso, per evitare di far incorrere il comune in debiti fuori bilancio. Chi sarebbe pertanto il vero “scienziato”, colui che previene eventuali problematiche o chi mistifica la realtà per gettare discredito sul sindaco, approfittando dell’animo della gente?»

lunedì 3 Settembre 2018

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Sabino Cannone
Sabino Cannone
5 anni fa

Ecco un vero paladino del Marchese del Grillo! Lei Ingegnere rappresenta plasticamente quanto Erasmo da Rotterdam, non smetterò fino alla noia di citarlo, racconta in satira nel libro “Elogio della Follia” sui sapienti:”tra i sapienti i peggiori sono i giuristi, perchè la loro scienza sta nella complessità con cui formano le leggi. Il loro potere sta proprio in questo, solo loro le sanno interpretare.” L'applicazione dell'art. 193 del TUEL è un atto “dovuto e propedeutico” al pre-dissesto, ma voglio ricordare a Lei che già nel 2008 si titolava Andria riciclona con 72% e adesso a quanto stiamo, pur non essendo cresciuta sotto nessun dato oggettivo Andria?!