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'Ndrangheta:boss potrà vedere la madre

'Ndrangheta:boss potrà vedere la madre

Incontro avverrà a Palmi, allarme investigatori, è pericoloso

PALERMO, 28 febbraio 2018, 17:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Lara Sirignano) La polizia mette nero su bianco che è un boss pericoloso. I sette ergastoli per mafia e omicidi che sta scontando al 41 bis "raccontano" la sua caratura criminale. E il recente passato - nel 2012 ha rotto il naso di un magistrato durante un interrogatorio - dovrebbero confermare il quadro. Ma per il giudice di sorveglianza di Sassari il boss Domenico Gallico, capomafia della 'ndrina di Palmi, può avere un permesso per andare a trovare la madre malata. Anche lei ergastolana, a casa dopo il differimento dell'esecuzione della pena per motivi di salute. La decisione del magistrato sardo ha suscitato l'allarme degli investigatori anche perché l'incontro tra il boss e la donna avverrà, seppure con un enorme spiegamento di agenti penitenziari, a Palmi. La madre di Gallico, Lucia Giuseppe Morgante, 91 anni, è stata condannata all'ergastolo per associazione mafiosa e omicidio.
    Nel referto del medico che ha visitato l'anziana si esclude peraltro che questa sia in pericolo di vita, pur dando atto che le sue condizioni fisiche non sono buone. Nella decisione del magistrato di Sassari, "vistata" dalla procura della città, si dà atto dell'allarme lanciato dagli investigatori sui rischi della concessione del permesso. "La madre di Gallico - scrive il magistrato riportando un'informativa del commissariato di Palmi - si è dichiarata disposta a ricevere il figlio per un eventuale permesso: la stessa abita in un palazzo sottoposto a confisca insieme al figlio Carmelo, pluripregiudicato, ora sottoposto alla sorveglianza speciale. Il genero Vincenzo Misale ha l'obbligo di presentazione ai carabinieri e l'obbligo di dimora nello stesso comune". La concessione del beneficio, per gli investigatori, "è sconsigliata temendosi tra l'altro un possibile tentativo di evasione alla luce della caratura criminale del boss, capo dell'omonima 'ndrina e responsabile di numerosi omicidi". "La Dda di Reggio Calabria - dà atto lo stesso magistrato di sorveglianza - reputa l'eventuale permesso assolutamente rischioso trattandosi di detenuto estremamente pericoloso che ha dato prova di avere approfittato di ogni minimo spazio di libertà per commettere atti illeciti". Il riferimento è all'aggressione subita dall'ex pm della Dda di Reggio Calabria Giovanni Musarò a cui, durante un interrogatorio, il boss ruppe il naso. Ma per il giudice di Sassari, viste le gravi condizioni cliniche della donna, che potrebbero precipitare da un momento all'altro, negare a Gallico il permesso renderebbe la carcerazione contraria al senso di umanità.
   

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