Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Erdogan inaugura la moschea, proteste a Colonia

Erdogan inaugura la moschea, proteste a Colonia

Annullata per motivi di sicurezza la festa all'esterno

01 ottobre 2018, 08:43

Redazione ANSA

ANSACheck

Erdogan inaugura la moschea, proteste a Colonia © ANSA/AP

BERLINO - Doveva riavviare il dialogo, soprattutto in campo economico, e nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in Germania è stata accompagnata da tensioni e duri botta e risposta, anche con i suoi interlocutori istituzionali, dalla cancelliera Angela Merkel al presidente Frank-Walter Steinmeier, fino alle proteste per la sua presenza a Colonia per l'inaugurazione di una moschea, al grido di "Erdogan go home" o "Fermare la dittatura di Erdogan". I motivi di contrasto sono noti: la Germania vuole rassicurazioni sui punti che ritiene nevralgici, cioè stato di diritto in Turchia, tutela dei diritti umani, libertà di stampa e di espressione, mentre l'impegno nella lotta contro il terrorismo del Pkk e del movimento di Fethullah Guelen sono le richieste più pressanti del presidente turco. Ma se i punti di dissidio, chiari fin dall'inizio, sarebbero dovuti rimanere sullo sfondo, nel corso della visita sono venuti alla ribalta, conquistando un posto di primo piano.

 

Fino all'ultimo appuntamento di Erdogan, durante l'inaugurazione della moschea di Ditib (l'Unione dei turchi di fede islamica tedeschi), dove la presenza di migliaia di visitatori da una parte e un migliaio di dimostranti - anche turchi e curdi - dall'altra ha costretto le autorità cittadine a cancellare l'evento previsto al di fuori del luogo di culto per mancanza di garanzie di sicurezza da parte degli organizzatori. Un problema di ordine pubblico che si è probabilmente prestato ad essere interpretato come uno sgarbo diplomatico. Ieri sera il caso più eclatante di contrasto: al banchetto in onore di Erdogan offerto da Steinmeier al castello di Bellevue, la residenza presidenziale. Alla presenza di un centinaio di invitati, il presidente tedesco è intervenuto dicendosi "preoccupato" che in Turchia giudici, intellettuali e giornalisti siano in prigione. Quando è stato il turno del leader turco, Erdogan ha interrotto la lettura del suo discorso manoscritto e, visibilmente scosso, ha replicato a braccio alle critiche, dicendo che in Germania girano liberamente "centinaia, migliaia" di terroristi. "Forse non dobbiamo dirlo? Non dobbiamo dire niente?", ha continuato il Erdogan. "In realtà non avrei voluto dirlo questa sera ma il Presidente ne ha parlato e io sono stato costretto a replicare", ha concluso. Sui rapporti tra i due Paesi "grava un'ombra", ha ammesso il ministro-presidente del Nord Reno-Vestfalia, Armin Laschet, che ha ricevuto all'aeroporto di Colonia il presidente turco. Ma per questo - ha aggiunto - "più tesi sono i tempi, più importante è il dialogo". Anche il governatore del Land non ha potuto fare a meno di ricordare che lo stato di diritto è la pre-condizione per la ripresa e il rafforzamento dei rapporti economici, perché l'economia ha bisogno della certezza del diritto. Dal canto suo il presidente turco, quando ha avuto l'occasione di replicare durante il discorso a Colonia, ha fatto presente "il successo della sua visita" in Germania, ma ha anche ribadito che dall'Europa si aspetta un impegno maggiore sul terrorismo che - a suo avviso - non è quello dell'islam, religione di pace, ma quello del Pkk e del movimento gulenista. Un dialogo tra sordi su tutto, tranne che sul versante economico, dove i fili sono riannodati.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.