Per Rocco Papalia, definito il
'padrino' di Buccinasco (Milano), considerato uno dei più
importanti capi della 'ndrangheta al nord e scarcerato nel
maggio dello scorso anno dopo 26 anni, non basta la libertà
vigilata ma deve essere applicata una misura di sicurezza
detentiva: deve andare in una "casa di lavoro", una delle
strutture per "internati" assimilabile al carcere. Lo ha chiesto
al Tribunale di Sorveglianza di Milano il pm Adriana Blasco
facendo riferimento nell'istanza, tra le altre cose, agli
insulti che il boss avrebbe rivolto una settimana fa ad alcuni
giornalisti.
Quel giorno la Giunta comunale di Buccinasco si era riunita
nella parte confiscata dalla villetta di Papalia e il boss urlò
contro i cronisti "la 'ndrangheta siete voi". All'istanza,
depositata oggi, il pm ha allegato articoli e video relativi
agli insulti, oltre a segnalare che Papalia, che ha la patente
revocata, nei giorni scorsi era stato fermato alla guida
dell'auto della moglie. I giudici dovranno fissare un'udienza.
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