L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, su richiesta dei lavoratori Embraco ha promesso di scrivere a papa Francesco delle difficile situazione dell'azienda. Lo ha detto ai cancelli dello stabilimento di compressori di frigoriferi di Riva di Chieri, dove si è recato "per portare la vicinanza della Chiesa torinese". Sono presenti al presidio, sotto una pioggia battente, gli assessori al Lavoro della Regione Piemonte Gianna Pentenero e del Comune Alberto Sacco.
"Chi pensa di risanare l'azienda licenziando i lavoratori è come se vendesse la sua gente. Non c'e democrazia, giustizia, equità e solidarietà senza lavoro. È una questione sociale da risolvere", ha detto Nosiglia che ha raccontato la sua esperienza di figlio di operaio della Piaggio di Pontedera, licenziato negli anni '60.
I 537 lavoratori continuano a presidiare la fabbrica.
L'azienda ha prolungato fino al 12 gennaio la chiusura collettiva utilizzando ferie e permessi, ma i sindacati temono possa scattare la mobilità.
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