"Guardavo quei video come un film".
Ilyass Hadouz, il 19enne marocchino arrestato dai carabinieri
nei giorni scorsi a Fossano (Cuneo), si difende così dalle
accuse di terrorismo parlando con il suo legale, l'avvocato
torinese Wilmer Perga. Il giovane, che parla a stento
l'italiano, si dispera e piange. "Io non c'entro nulla -
sostiene -. Non ho mai fatto nulla di male e non ho mai avuto
intenzione di farlo".
Il gip ha convalidato il fermo ed emesso il provvedimento di
custodia cautelare in carcere. "Faremo ricorso al Tribunale
delle Libertà", annuncia l'avvocato Perga.
Per gli investigatori, il ragazzo, attraverso numerosi
account social, avrebbe portato avanti una "intensa propaganda
jihadista". Avrebbe inneggiato al martirio, alla ricompensa che
Allah concederà ai musulmani impegnati nel jihad e avrebbe
esaltato il valore e il coraggio dei "combattenti in nome di
Allah", di cui sarebbe stato pronto ad emulare le gesta. Hadouz
si sarebbe radicalizzato in casa, frequentando chat
integraliste.
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