E' fissata per l'11 settembre
davanti al gip di Milano Stefania Pepe l'udienza per discutere
l'opposizione dei familiari del procuratore di Torino Bruno
Caccia, ucciso nel 1983, alla richiesta di archiviazione della
Procura di Milano su una tranche d'indagine sull'omicidio con al
centro una pista investigativa alternativa, che intreccia mafia
e servizi segreti.
Una denuncia del 2014, in cui la famiglia Caccia sosteneva
che il magistrato venne ucciso perché indagava su casi di
riciclaggio di denaro sporco al Casinò di Saint Vincent, originò
un'inchiesta a carico di Rosario Cattafi, avvocato milanese
ritenuto vicino all'estrema destra e alla mafia siciliana, e del
calabrese Domenico Latella. Per questo filone, il pm Tatangelo
ha chiesto l'archiviazione. La famiglia Caccia, assistita
dall'avvocato Fabio Repici, si oppone anche alla richiesta di
archiviare la posizione di Francesco D'Onofrio, ex Prima Linea
indagato come esecutore materiale del delitto; l'altro, Rocco
Schirripa, sta scontando l'ergastolo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA