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M5S fa cappotto in Puglia, vince ovunque

M5S fa cappotto in Puglia, vince ovunque

Grillini conquistano i 16 collegi della Camera e gli 8 al Senato

BARI, 06 marzo 2018, 15:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con l'arrivo dei dati delle sezioni ritardatarie del collegio di Foggia alla Camera, è completo il quadro pugliese nei collegi uninominali, vinti tutti dal M5S. I Grillini conquistano i 16 collegi della Camera e gli otto del Senato.  Lo schema della vittoria pugliese dei Cinquestelle (44,9% dei voti) si ripropone in tutti i collegi uninominali dove la coalizione che arriva per seconda (con il 32%, ma ad oltre dieci punti dalla prima) è ovunque il centrodestra. Solo terzo, e con la metà dei voti della coalizione a guida Berlusconi/Salvini è il centrosinistra che ottiene il 16% dei voti. Infine quarta forza in Puglia è Leu con il 5.5% dei voti.

Puglia:M5s trionfa, Ko del Pd, Emiliano accusa Renzi

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   L'onda del Movimento 5 stelle che in Puglia ha fatto cappotto conquistando quasi il 45% delle preferenze e tutti i 24 collegi uninominali, travolge i partiti e le coalizioni tradizionali ma pesa politicamente soprattutto sul centrosinistra e sul Pd al cui interno si fa largo la resa dei conti sulla strategia del leader di Fronte Democratico, il governatore Michele Emiliano per il continuo scontro frontale ingaggiato con Renzi. Scontro che, rimasto silente nelle ultime settimane della campagna elettorale riparte oggi con il presidente pugliese che attribuisce tutta la responsabilità della sconfitta al segretario dimissionario che, dice, "in pochi anni ha portato il centrosinistra al peggior risultato di sempre" e accusa Renzi di "fingere di dimettersi". "Punta alla sua autoconservazione - dice - sta pensando a come rientrare in partita, non a come far rientrare il Paese in partita. Per questo finge di dimettersi".

In Puglia, è il segretario regionale del partito, Marco Lacarra (sconfitto nel collegio di Bari alla Camera) a dire che "gli scontri non pagano mai in termini di consenso, perché si creano le fazioni che sono sempre un fatto negativo all'interno di un partito". Mentre sull'altro fronte, il segretario di Forza Italia, Luigi Vitali, parte all'attacco sostenendo che "Emiliano è stato bocciato dai pugliesi e per questo deve dimettersi anche lui". Sul terreno ci sono i dati (sostanzialmente omogenei per Camera e Senato) e le percentuali: il centrosinistra ha ottenuto il 16,1% delle preferenze, la metà del centrodestra (32,1%), perdendo 10 punti rispetto alle politiche del 2013 quando aveva ottenuto il 26,4%. In quella tornata elettorale il Pd (che nel frattempo ha perso l'alleato Sel) aveva ottenuto il 18,4%, ma ieri si è fermato al 13,7%. E guardando più nel dettaglio, non è andata meglio nei collegi del Tarantino e del Salento che sono stati il fronte più caldo delle battaglie ambientaliste e antigovernative di Emiliano, rispettivamente sull'Ilva e contro l'approdo del Gasdotto Tap.

Restando a sinistra, è stato deludente anche il risultato di Liberi e Uguali, che ha registrato la cocente sconfitta di Massimo D'Alema arrivato ultimo al Senato nel suo storico collegio salentino di Nardò. D'Alema, che ha preso il 3,9%, si scontrava direttamente con la viceministro uscente Teresa Bellanova (Pd) che ha ottenuto il 17,3% dei voti: entrambi molto distanti dalla candidata eletta del M5S, Barbara Lezzi (quasi 40%) e dal candidato del centrodestra, Luciano Cariddi (35%). Meno dura è stata la sconfitta del centrodestra: la coalizione ha sostanzialmente tenuto rispetto al 2013 mantenendosi attorno al 32%, grazie anche all'exploit della Lega che era praticamente inesistente nella scorsa tornata, ma ieri ha superato il 6%. Forza Italia ha preso il 18.7% dei voti, Fratelli d'Italia il 3,7. Pessime notizie per la 'quarta gamba' del centrodestra, Noi con l'Italia e per il suo leader, Raffaele Fitto, che in Puglia ha ottenuto quasi il 3.5% dei voti ma a livello nazionale resta sotto la soglia necessaria ad accedere alla suddivisione dei seggi nel proporzionale.

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