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25 aprile: in 2000 al corteo di Cagliari

25 aprile: in 2000 al corteo di Cagliari

Sfilano studenti e partigiani, "antifascismo dovere morale"

CAGLIARI, 25 aprile 2018, 17:53

Redazione ANSA

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25 aprile: celebrazioni a Sassari - RIPRODUZIONE RISERVATA

25 aprile: celebrazioni a Sassari - RIPRODUZIONE RISERVATA
25 aprile: celebrazioni a Sassari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre duemila persone in corteo a Cagliari per il 73/o anniversario della Liberazione. La manifestazione, organizzata dall'Associazione nazionale partigiani, è cominciata con un raduno nella zona pedonale di via Alghero. Da lì la passeggiata in via Sonnino sino al parco delle Rimembranze e al monumento ai Caduti. Lì si è svolta la commovente cerimonia della deposizione delle corone di alloro. Poi la marcia è proseguita sino a piazza del Carmine.

In strada anche gli "studenti antifascisti" con il loro striscione. Un corteo anche di musica e allegria. Nella parte finale del corteo anche molte bandiere rosse, nere, verdi e bianche per ricordare la Palestina. Non sono mancati anche i "Bella ciao". Un modo per ricordare anche i dolori e i lutti della guerra, in particolare le bombe del 1943 su Cagliari.

La manifestazione - presente anche il sindaco Massimo Zedda - si è conclusa con gli interventi dal palco in piazza del Carmine. "Non è una giornata di riposo - ha detto una giovane studentessa, Michela Lippi - ma di lotta in questo periodo in cui la libertà si dà per scontata. Il fascismo non è morto, l'antifascismo è dovere morale. Fascismo non è politica, ma odio e violenza".

Giù dal palco il partigiano Nino Garau, 95 anni, guarda e sorride compiaciuto. Lui si era liberato da solo dai nazifascisti evadendo dal carcere nel quale era stato rinchiuso in seguito alla sua attività di lotta nelle montagne degli Appennini. "Ma - ricorda all'ANSA - mi aveva aiutato un sardo". I rigurgiti fascisti? "Patologie tipiche delle nostre democrazie- spiega- non dico che siano passeggere, ma posso dire che dipende da noi, anche quando andiamo a votare, decidere del nostro futuro".

GANAU A SASSARI. "La mia generazione ha avuto la fortuna di crescere nella democrazia, di compiere gesti di tutti i giorni a cui non diamo peso, come acquistare e leggere un giornale o i libri che vogliamo, esprimere opinioni e manifestare dissenso. Partecipiamo ad attività sociali e culturali, possiamo aderire a partiti, sindacati, votare liberamente per scegliere i nostri amministratori. Sotto il regime fascista la libertà di pensiero, di associazione, di stampa, la possibilità di costituire partiti e di manifestare erano vietate e chi si oppose al regime fu vittima di una violenza inaudita. Spetta oggi a noi e ai giovani far sì che queste conquiste non siano disperse, siano consolidate e non date per scontate". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, intervenendo questa mattina alle celebrazioni per il 25 aprile, organizzate dal comune di Sassari a Palazzo Ducale, in collaborazione con l'Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

Il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda ha sfilato poco prima insieme al corteo di cittadine e cittadini, associazioni e gruppi combattentistici e d'arma dall'Emiciclo Garibaldi sino al cortile interno del palazzo dove, come di consueto, è stata deposta anche la corona commemorativa della presidenza del Consiglio regionale ai piedi della lapide celebrativa. Ganau ha citato la celebre frase di Piero Calamandrei, giurista, scrittore politico e padre costituente "la libertà è come l'aria...ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare...." pronunciata nel 1955 nel suo discorso agli studenti milanesi. "Dopo 60 anni le sue parole andrebbero lette ogni giorno - ha detto Ganau - per ricordarci che la nostra democrazia va continuamente alimentata, attraverso battaglie in difesa della solidarietà, della giustizia sociale e del rispetto della persona umana. Oggi affrontiamo un periodo di grandi incertezze a causa della crisi economica, politica e di valori e per paura del terrorismo, ma questo non può impedirci di restare umani".

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