La corte d'assise di Palermo ha
condannato all'ergastolo Pasquale Merendino e Giuseppe Correnti,
accusati dell'omicidio di Massimiliano Milazzo, un giovane di 26
anni di Misilmeri, picchiato, torturato e ucciso a giugno nel
2013 nel paese in provincia di Palermo. Dopo avergli mozzato una
mano con una zappa, i due killer avrebbero bruciato e fatto
sparire il cadavere. Il movente del delitto è stato individuato
nei contrasti nati tra la vittima e gli imputati nella gestione
dello spaccio di droga e per alcuni furti commessi da Milazzo.
Il giovane era ritenuto un cane sciolto e, secondo i pm, sarebbe
stato punito per questo con la morte. La decisione di mozzargli
la mano sarebbe stata presa per rendere evidente il significato
dell'atroce gesto commesso. Il ragazzo, che aveva piccoli
precedenti per furto e spaccio, e Merendino, fratello di un
mafioso del paese, vennero ripresi, il giorno della scomparsa
della vittima, dalle telecamere di un bar mentre si
allontanavano insieme.
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