Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Schroeder, racconto il buddismo nazista

Schroeder, racconto il buddismo nazista

Con Venerabile W. chiudo la trilogia, poi film su guerra Algeria

ROMA, 15 marzo 2019, 19:40

Francesco Gallo

ANSACheck

IL VENERABILE W. - RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VENERABILE W. - RIPRODUZIONE RISERVATA
IL VENERABILE W. - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - "Ho scritto due sermoni sui pesci-gatto africani. I pesci-gatto hanno queste caratteristiche principali: crescono molto velocemente e si riproducono molto in fretta. Inoltre sono violenti. Divorano la loro stessa specie e distruggono le risorse naturali dell'ambiente in cui vivono. I musulmani sono come questi pesci-gatto". Parte così, con le parole del monaco buddista Wirathu a cui è dedicato, il documentario di Barbet Schroeder, 'Venerabile W.', l'ultima parte della trilogia del male. Una trilogia del regista francese iniziata nel 1974 con 'Generale Idi Amin Dada' e seguita poi nel 2007 con 'L'avvocato del terrore' su Jacques Vergès. Anche questa volta si tratta di una lunga intervista del regista a Wirathu, un singolare maestro buddhista birmano che predica 'la protezione della razza e della religione', esortando di fatto al massacro del popolo musulmano dei Rohingya. Un massacro già perpetrato e in atto.

Il docu, che sarà in sala con Satine Film il 21 marzo - giorno in cui si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale - e che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International, racconta con l'intervista e immagini di repertorio la figura paradossale di questo monaco buddista che pratica l'odio verso i musulmani. "È vero - confessa a Roma il regista - per convincere Wirathu a rilasciare l'intervista gli ho detto che nel mio paese ci sarebbero state a breve le elezioni e che Marine Le Pen, che lui ammira, poteva diventare presidente della Francia". E va detto che Wirathu, responsabile di un vero e proprio genocidio ed esodo musulmano (sono ben 300.000 i rifugiati in Bangladesh), mostra in tutto il docu la sua attenzione alla politica internazionale, la sua ammirazione per Donald Trump e anche la grande capacità di utilizzo dei social media per la sua battaglia.

Dal regista arrivano poi parole davvero critiche su Aung San Suu Kyi, attuale consigliere di Stato della Birmania che, a detta di Schroeder, sarebbe "connivente con il regime militare". "San Suu Kyi ha accettato il potere dopo aver fatto un patto coi militari - dice -. Non ha mai parlato direttamente e ufficialmente dei Rohingya, come se non esistessero. Sul suo sito anzi - continua Schroeder - racconta che i musulmani darebbero fuoco alle case e che gli stupri ai loro danni sarebbero solo fake news. Ha fatto poi venire il Papa senza menzionare nulla di questa vicenda e ha manipolato anche Kofi Annan, ma prima o poi dovrà rispondere di tutto questo davanti a un tribunale". Wirathu, spiega poi il regista, "ha visto il film e pensa di uscirne bene, proprio come era capitato ad Amin Dada e come capita a Donald Trump quando non capisce le reazioni della gente di fronte ai suoi comportamenti". "Le parole di odio possono diventare molto velocemente atti di odio" dice invece a caldo sulla strage di Christchurch, in Nuova Zelanda, mentre nel suo futuro si annuncia un grande film. "É un grande progetto di cui posso dire poco - spiega in conclusione -. Racconterà la guerra d'Algeria e lo farà in modo del tutto particolare".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza