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#MeToo investe lirica, bufera su Dutoit

#MeToo investe lirica, bufera su Dutoit

Jodie Foster, "ogni uomo faccia esame coscienza"

22 dicembre 2017, 20:39

di Alessandra Baldini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Da Hollywood alla politica, dallo sport alla torre di avorio delle più importanti università americane, dal mondo sempre spregiudicato del rock, alle più sussiegose sale da concerto, agli studi dei grandi artisti, alle cucine dei migliori ristoranti. L'ultima testa a cadere è stata quella dell'81enne direttore d'orchestra svizzero Charles Dutoit. Tre cantanti e una musicista hanno accusato la "bacchetta" della Royal Philarmonic di averle aggredite sessualmente tra 1985 e 2010 a margine di spettacoli e prove negli Usa. I concerti del maestro sono stati annullati e sette orchestre con cui Dutoit aveva rapporti hanno tagliato i ponti.

"Ogni uomo sopra 30 anni dovrebbe fare un esame di coscienza", ha ammonito l'attrice Jodie Foster. Tra gli ultimi a essere messi in piazza sulla scia dello scandalo creato dallo smisurato appetito sessuale del boss di Miramax Harvey Weinstein c'e' stato l'artista Chuck Close, un quadriplegico, i cui quadri sono esposti nei maggiori musei del mondo: quattro donne lo accusano di averle indotte a spogliarsi e a sottoporsi ad avance verbali e psicologiche con l'esca di diventare soggetti delle sue opere. Close, che appare in sedia a rotelle nel film "Six Degrees of Separation" ha ammesso di "essere una boccaccia" facendo mea culpa "se ha offeso qualcuno", ma solo a metà: "Siamo tutti adulti. Mettere a disagio non è un reato".

Dall'arte alle catene di montaggio e alle università: alla Ford un'inchiesta del New York Times ha messo in luce una cultura diffusa del sexual harassment, mentre la Columbia University ha messo alla porta l'eminente classicista William Harris, accusato da una studentessa di dottorato. Sette americani su dieci pensano che quello delle molestie sia "un problema grave per l'America", ha rivelato oggi un sondaggio Cnn. Nel caso di Dutoit le accusatrici hanno fornito dettagliate descrizioni degli episodi che sarebbero avvenuti a Chicago, Los Angeles, Minneapolis, Philadelphia and Saratoga Springs, New York.

"Mi ha sbattuto contro il muro, costretto la mano ai suoi pantaloni e spinto la sua lingua nella mia gola", ha denunciato la mezzo-soprano Paula Rasmussen tornando al settembre 1991 in un camerino all'Opera di Los Angeles. Le sue affermazioni, e quelle di altre tre donne, tra cui la soprano Sylvia McNair, sono state confermate da loro amici e conoscenti, ai quali le confessioni giunsero a stretto giro. Le Boston Symphony Orchestra e la San Francisco Symphony hanno tagliato ogni rapporto con il musicista e così la New York Philharmonic e la Chicago Symphony Orchestra che hanno cancellato i concerti in programma nel 2018. Dutoit non è il solo vip della lirica trascinato nella polvere da un'ossessione sessuale: nei giorni scorsi la Metropolitan Opera ha messo alla porta il suo direttore emerito James Levine, accusato di pedofilia.

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