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Sanguineti, ultimo marxista in versi

Sanguineti, ultimo marxista in versi

Poeta racconta a 'Radio Radicale' suoi 6 mesi in Berlino divisa

ROMA, 16 febbraio 2018, 10:02

di Francesco Bongarrà

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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LANFRANCO PALAZZOLO, "EDOARDO SANGUINETI. IL POETA DELL'AVANGUARDIA" (Historica edizioni. 122 pagine. 12 Euro) Riecco l'ultimo marxista in versi dimenticato. Edoardo Sanguineti è stato un grande poeta e un critico letterario di primissima qualità. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella cultura italiana e ha aperto una voragine nella cultura di sinistra ancorata ai valori del materialismo storico. A ricordare lo scrittore ci ha pensato Historica, la casa editrice legata a Francesco Giubilei, da poco nominato Presidente della Fondazione Tatarella. Anche se il giovane enfant prodige della cultura italiana, non a torto accostato al grande Leo Longanesi, è un conservatore, nessuno è autorizzato a stupirsi della pubblicazione di "Edoardo Sanguineti. Il poeta dell'avanguardia", curato dal giornalista di "Radio Radicale" Lanfranco Palazzolo. Il piccolo volume è frutto dell'ultima testimonianza pubblica di Sanguineti, intervistato da "Radio Radicale" pochi giorni prima della scomparsa, avvenuta a Genova il 18 maggio 2010.
    Appena tre settimane prima, Sanguineti aveva raccontato a "Radio Radicale" il suo semestre passato tra Berlino Ovest e Berlino Est per seguire le attività culturali della Germania divisa in due. Il tentativo del giornalista di "Radio Radicale" era di sapere, in chiave polemica, da Sanguineti se la fine del muro di Berlino fosse stata una liberazione dall'oppressione del regime di Pankow. La risposta, quasi in versi, del poeta è un'autocitazione tratta dalla sua raccolta poetica "Reisebilder" (1971): "Ma tu, piccolo muro... Di città, così, ne hai fatte due". Ecco perché la risposta di Sanguineti non poteva che essere negativa. Una volta tornato a Berlino dopo il 1989, anno della caduta del muro, il poeta matura un'impressione "sfavorevole" della condizione della città. E nell'intervista a "Radio Radicale" rievoca anche la sprezzante risposta di Bertolt Brecht a chi gli chiedeva di intervenire sulla rivolta operaia di Berlino est del 1953 contro il regime di Walter Ulbricht: "Ho altro da fare", rispose sprezzante il poeta morto nel 1956. Il volume è accompagnato da una nota critica dell'autore sulle polemiche di Sanguineti con Pier Paolo Pasolini e Leonardo Sciascia, deputato radicale nella legislatura tra il 1979 e il 1983, proprio negli stessi anni in cui il poeta venne eletto nelle liste del Pci a Montecitorio. Il libro si avvale della postfazione di un poeta parlamentare: Pino Pisicchio, anche lui poeta e autore di numerosi saggi di attualità politica. Un testo su cui riflettere per capire meglio le divisioni ideologiche che hanno caratterizzato la nostra società e il mondo intellettuale.
   

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