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Sudafrica mercato valido per Pmi

Sudafrica mercato valido per Pmi

Esperto, non lascia paese a Cina. Opportunità per aerospazio

ROMA, 02 dicembre 2017, 14:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'agri-business, la lavorazione del pomodoro, del grano, del pellame oltre all'Information and Communication Technology sono due settori dove le Pmi italiane potrebbero trovare un valido mercato di sbocco in Sud Africa. Ne è convinto Nunzio Bevilacqua giurista d'impresa ed esperto economico internazionale presente a Cape Town secondo cui l'Europa, e specie l'Italia che con il paese vanta un buon interscambio commerciale non deve lasciare questo mercato alla Cina come già avvenuto in altri paesi dell'Africa. "Il Sudafrica -spiega Bevilacqua - è un grande punto di riferimento per l'Africa subsahariana e un basilare interlocutore continentale per l'Europa, oggi il Sudafrica si presenta come un Paese in 'pieno fermento' di fine di un'era politica ma non pensa minimamente ad interrompere quel percorso economico virtuoso programmato per compensare, con efficaci misure di attrazione agli investimenti, le non poche carenze interne in termini di occupazione e welfare". "Non dovremmo lasciare come Europei il mercato del SudAfrica alla Cina - aggiunge - almeno per quel che riguarda la trasformazione, ma non possiamo neanche come Italiani, benché il periodo ci farebbe indurre ad un'attesa di qualche mese per l'inizio di progetti di indurre ad un'attesa di qualche mese per l'inizio di progetti di medio-lungo termine, non fare una prevalutazione di matching in settori nei quali le nostre aziende potrebbero fare la differenza qualitativa come per l'agri-business, la lavorazione del pomodoro, del grano, del pellame oltre all'Information and Communication Technology" prosegue l'esperto "alcune pmi, anche del Mezzogiorno, potrebbero trovare un valido mercato di sbocco non solo in quei settori ma anche nell'aerospaziale".
    "Se il real estate è in ascesa benché non sia molto aperto alle aziende non locali - sottolinea. - il campo su cui dovremmo provare a guadagnare ulteriore terreno rispetto ai nostri competitors europei è quello dell'automotive, con il suo indotto diffuso, molto gradito anche alle Autorità per le ricadute territoriali positive a livello occupazionale" E conclude "c'è ancora troppa sperequazione sociale e se non vi saranno quegli auspicati, e quantomai costosi, interventi a favore delle classi più disagiate, nessuno può sapere, già sul medio termine, quali siano le dinamiche e l'assetto della Nazione"
   

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