A scrutinio praticamente
completato in Sudafrica, l'African National Congress si conferma
vincitore delle elezioni dell'8 maggio ma con un dato molto
negativo: al 57% delle preferenze, per la prima volta sotto il
60%. Il livello più basso da quanto prese il potere nel paese
con Nelson Mandela dopo la fine dell'apartheid, 25 anni fa.
Del resto, la bassa affluenza alle urne, intorno al 65%, ha
evidenziato la profonda frustrazione di grande parte della
popolazione dopo i numerosi scandali di corruzione legati al
partito che l'anno scorso avevano costretto l'ex presidente
Jacob Zuma a lasciare. Senza contare gli alti tassi di
disoccupazione e le persistenti diseguaglianze, nonostante il
Sudafrica sia la prima economia del continente.
L'attuale presidente, Cyril Ramaphosa, un considerato un
delfino di Mandela, era stato scelto per guidare il paese
post-Zuma promettendo di sradicare la corruzione. Ma il suo
prossimo mandato è minacciato dall'interno del partito.
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