Tra scenari di un'affermazione dei "populismi", della crisi del centrosinistra ed del rientro in gioco di Silvio Berlusconi, quelle di domani sono elezioni "cruciali": l'aggettivo è ricorrente nei reportage che i quotidiani stranieri dedicano all'Italia alla vigilia dell'apertura delle urne. Un racconto, quello dei media esteri, che registra anche i timori di un'Europa che ora 'teme il caos'.
Le elezioni italiane guadagnano la prima pagina del New York Times. Un voto "che potrebbe scuotere l'Europa", secondo la Bibbia 'liberal' statunitense. Il giornale torna a evocare presunte ingerenze russe nel voto, anche se in Italia, "tradizionalmente filorussa" e contraria alle sanzioni, Putin "ha molte possibili scelte" e dunque secondo il quotidiano non avrebbe necessità di "intromettersi". Il Wall Street Journal concentra invece la sua analisi sull'"avvizzimento della sinistra moderata", rappresentata in Italia dal Pd, anche se il trend è comune a tutti i grandi Paesi europei dove "la politica si è fatta più frammentata e hanno preso piede movimenti populisti".
Che il Financial Times, tra tanti, individua nella Lega e nel suo leader Matteo Salvini, "il cui populismo - scrive il quotidiano - spinge in avanti il partito". Tra i media del Regno Unito, il Times dedica invece un ritratto al vetriolo a Berlusconi, che avrebbe "sedotto nuovamente l'Italia" anche grazie al "suicidio politico" di Matteo Renzi, presentandosi come "saggio statista" e allontanando i "populisti dell'ultim'ora" identificati dal quotidiano nei 5 stelle di Di Maio. "Corruzione e scandali sessuali sembravano averlo finito - sostiene l'articolo parlando del leader di Forza Italia - ma domani gli elettori sono pronti a perdonarlo". Anche per il Guardian "Berlusconi sarà il probabile king maker in un'elezione che pone l'Italia a un crocevia", mentre "l'Europa teme il caos" e "i populisti italiani si preparano a un exploit". Nel Cavaliere, il francese Le Monde vede "il triste segno di un'abissale crisi politica", con il Paese di fronte a "uno scrutinio incerto", ma con un'annunciata sconfitta del Partito democratico, per il quale "la principale incognita sono le proporzioni della disfatta".
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