ROMA - Nei mesi scorsi la Russia e la Coalizione a guida Usa "sono responsabili dell'uccisione di decine di civili in Siria", dove Damasco ha "usato almeno tre volte gas tossici in attacchi nel Ghuta orientale". Lo denuncia il rapporto della Commissione dell'Onu sui crimini di guerra in Siria.
I russi "hanno bombardato un mercato a ovest di Aleppo, 84 i morti", e anche se non è emerso se si sia trattato di un attacco deliberato si configura un crimine di guerra.
La Coalizione, in tre raid su una scuola a Raqqa, ha ucciso 150 profughi, cinque volte quanto ammesso dal Pentagono.
E' incomprensibile che nonostante questa vasta gamma di violazioni, alle vittime siriane e ai sopravvissuti sia negata qualsiasi forma di giustizia", ha detto il presidente della Commissione, Paulo Pinheiro, presentando il rapporto.
Nel testo si chiede con forza l'immediato rilascio dei bambini, delle donne, degli anziani e dei disabili, e l'accesso degli osservatori internazionali a ogni centro di detenzione, inclusi quelli creati dalle milizie armate.
Almeno 80.000 profughi, riferisce ancora il rapporto, "sono bloccati nel nord del Paese", dove le Forze democratiche siriane (Sdf) stanno verificando eventuali legami con l'Isis.
Nel resto del Paese, "luoghi di culto, abitazioni, strutture mediche, mercati, panetterie e scuole continuano a essere attaccati impunemente. In un attacco, il 13 novembre scorso, "l'aviazione russa ha bombardato un'area densamente popolata di Atareb, a ovest di Aleppo. Sono stati usati missili non-guidati contro un mercato, una stazione di polizia, negozi e un ristorante, in quello che potrebbe prefigurare un crimine di guerra".
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