E' quanto ha assicurato oggi il commissario europeo per la politica di Vicinato e l'Ampliamento, Johannes Hahn, nell'intervenire al gruppo di lavoro sull'iniziativa Med4Jobs, che si è svolta nell'ambito della terza riunione regionale ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo, in corso a Barcellona. "I politici possono solo stabilire le condizioni e il quadro normativo adeguato per favorire la formazione di posti di lavoro - ha osservato il commissario - ma tocca alle imprese crearli e non ci sono ricette magiche, perché non è possibile farlo senza il settore privato". Dal suo avvio, l'organizzazione intergovernativa di partenariato euromediterraneo fra i 43 paesi delle due sponde del Mare Nostrum ha finora promosso 13 progetti per l'occupazione di giovani e donne - fra i quali il'Generation Entrepreneur' di cui ha finora hanno beneficiato 79mila giovani della regione Mena - con un budget totale di 175 milioni di euro. "Fin dalla sua fondazione l'UpM ha adottato un approccio pragmatico e un'agenda positiva", ha ricordato il segretario generale dell'Unione del partenariato, Nasser Kamel, evidenziando "il potenziale non sfruttato", che è dietro le cifre. "Il settore privato partecipa per il 60% al Pil della regione, contribuisce per l'80% all'investimento di capitali ed alla formazione del 90% dei posti di lavoro nei paesi sviluppati. In totale, circa l'80% degli impieghi nell'area euromediterranea sono creati da piccole e medie imprese." Avendo come quadro di riferimento la Road Map for Action, che ha stabilito le basi della strategia per raggiungere gli obiettivi comuni di cooperazione fra l'Europa e il Mediterraneo, l'iniziativa Med4Jobs ha incorporato negli ultimi cinque anni progetti che coinvolgono l'intero spettro di attori: ministeri, agenzie delle Nazioni Unite, incubatori di imprese, agenzie di sviluppo, istituti bancari ed istituzioni accademiche. I 13 paesi che finora hanno beneficiato direttamente dei progetti lanciati dall'UpM sono Albania, Algeria, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Portogallo, Spagna e Tunisia.
(ANSAmed)
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