I principali responsabili della crisi, ha affermato Inzko, sono il croato Dragan Covic e il musulmano Bakir Izetbegovic, membri della presidenza tripartita bosniaca, e il presidente della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia) Milorad Dodik, leader politici che hanno già avviato la campagna elettorale in vista delle elezioni del 7 ottobre prossimo. Dodik è stato di nuovo colui che più frequentemente ha fatto dichiarazioni che comprendevano inviti all'indipendenza della Rs, alla negazione della sovranità della Bosnia e definendo la Rs come Stato".
Covic, ha detto Inzko, pensa a ulteriori divisioni interne del Paese, mentre altri politici croati minacciano la disintegrazione del Paese se la questione delle modifiche della legge elettorale, che dovrebbe eliminare la discriminazione delle minoranze, non verrà risolta nel modo da loro voluto. Inzko ha anche scritto nel rapporto che l'anno scorso nessun cittadino bosniaco si è recato a combattere in Siria o in Iraq e che le autorità hanno reso noto che circa 50 bosniaci sono tornati da quei fronti in patria. (ANSAmed).
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