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Istanza per 'internare' boss. Disse a cronisti 'mafia siete voi'
Milano. Per Rocco Papalia, definito il 'padrino' di Buccinasco (Milano), considerato uno dei più importanti capi della 'ndrangheta al nord e scarcerato nel maggio dello scorso anno dopo 26 anni, non basta la libertà vigilata ma deve essere applicata una misura di sicurezza detentiva: deve andare in una "casa di lavoro", una delle strutture per "internati" assimilabile al carcere. Lo ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Milano il pm Adriana Blasco facendo riferimento nell'istanza, tra le altre cose, agli insulti che il boss avrebbe rivolto una settimana fa ad alcuni giornalisti.
Quel giorno la Giunta comunale di Buccinasco si era riunita nella parte confiscata dalla villetta di Papalia e il boss urlò contro i cronisti "la 'ndrangheta siete voi". All'istanza, depositata oggi, il pm ha allegato articoli e video relativi agli insulti, oltre a segnalare che Papalia, che ha la patente revocata, nei giorni scorsi era stato fermato alla guida dell'auto della moglie. I giudici dovranno fissare un'udienza.
Papalia, difeso dai legali Ambra Giovene e Annarita Franchi, pur avendo riportato una condanna a 30 anni per un omicidio negli anni '70 e altre condanne per un cumulo pene di oltre 100 anni, era stato scarcerato nel maggio scorso dopo 26 anni con l'applicazione di una serie di benefici di legge. Gli era stata comminata, tuttavia, la misura di sicurezza della liberta' vigilata e dunque era tornato a casa ma con una serie di prescrizioni, tra cui il rispetto degli orari in cui stare nell'abitazione.
Il pm Blasco, pero', gia' nei mesi scorsi aveva chiesto che venisse dichiarato per il boss lo stato di "delinquenza abituale" e che fosse trasferito con misura di sicurezza detentiva in una 'casa di lavoro', ma il giudice della Sorveglianza Bruna Corbo aveva rigettato l'istanza. Richiesta, poi, reiterata dallo stesso pm. La difesa, intanto, ha fatto ricorso contro l'applicazione della liberta' vigilata e il collegio della Sorveglianza, presieduto da Gloria Gambitta, ha fissato udienza per discutere la richiesta della difesa per il 17 aprile.
Nei giorni scorsi, infine, si sono verificati gli episodi della guida con patente revocata e degli insulti ai cronisti. Il pm a questo punto, trasmettendo alla Sorveglianza anche altri atti della Dda, ha chiesto l'aggravamento della misura di sicurezza e i giudici dovranno fissare un'udienza. Il 20 ottobre scorso, tra l'altro, la Corte d'Appello di Milano aveva revocato la sorveglianza speciale per Papalia, ma la Cassazione ha annullato la decisione con rinvio ad un nuovo appello.

ANSA

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