di AMDuemila
Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa il primo febbraio scorso, nell’ambito dell’operazione “Game Over”, a carico di Giampiero Rappa (in foto), vicedirettore della filiale della banca San Paolo di Partinico, e dei fratelli Vincenzo e Marco Corso, nipoti dell’imprenditore Benedetto Bacchi (anche lui arrestato). A riportarlo è il Giornale di Sicilia che specifica come non siano ancora note le motivazioni che hanno portato i giudici a scarcerare i tre. Gli avvocati Claudio Gallina Montana e Massimo Gagliardo, che difendono Rappa (accusato di riciclaggio, autoriciclaggio, truffa e associazione a delinquere) hanno sostenuto che fosse totalmente atraneo alle vicende che gli vengono contestate e che vi sarebbero degli errori nell’interpretazione delle intercettazioni. Secondo l’accusa della Procura Rappa si sarebbe messo a disposizione di Bacchi e dei suoi presunti soci, come Francesco Nania, per ricreare il denaro sporco ricavato da vate attività illecite a cominciare dalle scommesse.
Secondo la difesa il vicedirettore, anziché mettersi a disposizione, si sarebbe rifiutato con un conto che non sarebbe mai stato aperto.
Secondo la difesa il vicedirettore, anziché mettersi a disposizione, si sarebbe rifiutato con un conto che non sarebbe mai stato aperto.
I fratelli Corso invece, difesi dall’avvocato Francesca Russo, lavoravano come promoter di primo livello per conto dello zio. L’accusa contesta loro l’associazione a delinquere finalizzata al gioco clandestino, la truffa aggravata ai danni dello Stato. Il legale Russo ha sostenuto che i fratelli non sarebbero mai stati a conoscenza di eventuali attività illecite dello zio o di un presunto rapporto con esponenti di Cosa nostra. Inoltre i Corso, attualmente lavorerebbero per un’altra società e non vi sarebbe più la possibilità di reiterare eventuali reati.