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lora copia giornaledi Massimo Novelli
Ci provò intanto la banda di Salvatore Giuliano, con un attentato dinamitardo nel 1947. Quindi, all’alba del 19 ottobre del 1958, la tipografia del quotidiano di sinistra L’Ora di Palermo venne devastata dall’esplosione di una carica di cinque chili di tritolo. Ma il giornale, quella medesima mattina, venne comunque composto, stampato e diffuso. Il titolo della prima pagina recitava: “La mafia ci minaccia/ L’inchiesta continua”. Erano gli anni ruggenti della testata palermitana, fondata nel 1900 e chiusa per sempre nel 1992. Fu diretta da Vittorio Nisticò per un ventennio, quello della bomba di Cosa Nostra, delle inchieste sui boss e sulla politica collusa, e del sequestro-omicidio nel 1970 di Mauro De Mauro.

Adesso a Nisticò (1919-2009) e a L’Ora, grazie all’iniziativa di un gruppo di ex giornalisti del quotidiano e alla disponibilità del sindaco Leoluca Orlando, verrà nei prossimi mesi dedicata una targa. Sarà apposta sulla facciata dell’edificio di piazzetta Napoli che ospitò a lungo la redazione. A L’Ora, poi, verrà intitolato un tratto della via di Palermo che porta alla vecchia sede del giornale. Il testo della targa, ancora provvisorio, rammenterà, tra l’altro, che “per lunghi e difficili anni Vittorio Nisticò giornalista, direttore del giornale L’Ora, insieme a una redazione di cronisti coraggiosi – tre dei quali, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato e Cosimo Cristina, assassinati nell’esercizio della loro professione –, condusse la sua battaglia quotidiana per un’informazione libera da ogni condizionamento e contro la mafia”.

Il quotidiano palermitano del pomeriggio, come si legge nella lettera inviata dagli ex redattori al sindaco Orlando, “fu soprattutto il giornale che combatté e chiamò per nome la nafia, i suoi capi, i suoi spudorati legami con il potere politico locale e nazionale”.

Il Fatto Quotidiano del 5 ottobre 2018

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