Cosimo Cristina conobbe Enza Venturelli quando aveva 18 anni
Palermo. Scompare la protagonista di una storia d'amore e di resistenza civile spezzata dalla mafia. Enza Venturelli aveva solo 20 anni quando il suo fidanzato Cosimo Cristina, giovane giornalista con la schiena dritta, venne assassinato dalla cosca di Termini Imerese (Palermo). Da allora viveva a Roma, dove è morta. Aveva 78 anni. Enza Venturelli ha condotto sempre un'esistenza appartata. E solo negli ultimi anni si è aperta per raccontare la sua esperienza accanto a Cristina, assassinato il 5 maggio 1960. Era uscito per comprare le sigarette. Il suo corpo venne trovato sui binari della ferrovia in uno scenario che doveva accreditare la tesi del suicidio. Il giovane era stato invece ucciso altrove e abbandonato all'altezza di una galleria sulla Palermo-Messina. Modalità simili furono messe in atto, 18 anni dopo, per eliminare Peppino Impastato. Cristina era stato eliminato, ha ipotizzato l'indagine riaperta dal questore Vittorio Mangano, perché sul suo settimanale "Prospettive siciliane" e altre testate tra cui "L'Ora" si era a lungo occupato della mafia termitana e della potente famiglia di Caccamo. La storia d'amore con Enza Venturelli era cominciata due anni prima. Lo ha raccontato lei stessa nel libro di Roberto Serafini, "Vi racconto il mio Cosimo Cristina". Si erano conosciuti a Caltanissetta, dove Cristina si era recato per seguire il processo ai frati di Mazzarino accusati di avere sostenuto la mafia. Era il 31 agosto 1958. L'incontro da cui era nata una storia d'amore tenera e tragica si era svolto, non casualmente, al caffé Duomo dove Enza Venturelli lavorava come cassiera.
ANSA