Casapound pronta all’ingresso in Consiglio ad Aosta, la sinistra protesta

Prima ancora che prenda posizione tra i banchi del Consiglio comunale di Aosta, Lorenzo Aiello finisce nel “fuoco incrociato” de l’Altra Valle d’Aosta che in una nota attacca l’esponente di Casapound: "momento triste per la democrazia valdostana".
Francesco Lucat, Carola Carpinello e Michelina Cottone
Politica

Prima ancora che prenda posizione tra i banchi del Consiglio comunale di Aosta, Lorenzo Aiello finisce nel “fuoco incrociato” de l’Altra Valle d’Aosta – firmata da Carola Carpinello – che in una nota attacca l’esponente di Casapound che oggi, 25 luglio, prenderà posto nell’assemblea aostana, terzo escluso dalla lista in coalizione con la Lega nel 2015.

Giorno “chiave”, si legge nel comunicato che porta in calce 51 firme – tra le altre quella dalla consigliera regionale Daria Pulz e altri esponenti a “storici” della sinistra valdostana come Glarey, Padovani, Gino, Lucat, Protasoni – che puntano il dito : “Il 25 luglio è la data in cui ricordiamo la caduta del Fascismo, ma quest'anno diventa un anniversario triste, perché è il giorno in cui ‘i fascisti del terzo millennio’ entrano nel Consiglio comunale della città di Aosta, già medaglia d'oro della Resistenza”.

“I neofascisti – prosegue il comunicato – rientreranno in Consiglio, ad Aosta, dopo 33 anni dall’ultimo consigliere eletto per l’Msi. Lo sdoganamento e la conseguente crescita dell'estrema destra sono un fenomeno gravissimo, non solo perché, come recita la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione  ‘È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’ ma anche perché ciò avviene in un contesto di crisi economica, sociale e culturale del paese”.

“Questa deriva va fermata -chiude la nota – con più cultura, più scuola, più spesa pubblica a sostegno dei più deboli e degli esclusi e l'isolamento politico di chi diffonde razzismo e odio rispetto al diverso. L'ingresso di Cpi nel comune di Aosta è un momento triste per la democrazia valdostana. Una grossa parte di responsabilità  è della Lega che nel 2015  ha barattato un po' di voti con i valori costituzionali dell’antifascismo. Ci riflettano, ancora una volta, le forze autonomiste – progressiste che oggi siedono al governo regionale, proprio con la Lega dell'ex consigliera comunale Spelgatti”.

 

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