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Sanzioni a Ungheria, no di Lega e Forza Italia. M5S favorevole

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Viktor Orbàn divide il governo giallo-verde. A determinare lo strappo tra Lega e M5s il procedimento di sanzioni contro l’Ungheria per le violazioni dello stato di diritto che si voterà domani a Strasburgo. Mentre il vicepremier Matteo Salvini si è schierato a favore del primo ministro ungherese, sostenendo che “l’Europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti”, il M5S ha annunciato che voterà a favore delle sanzioni contro l’Ungheria, confermando così il voto già espresso in commissione.

Secondo fonti pentastellate il gruppo di Bruxelles non avrebbe mai avuto dubbi al riguardo: nel report europeo, spiegano i 5stelle, ci sarebbero gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ungheresi e non solo, ma anche nei confronti di minoranze come quella ebrea. Il voto sarà dunque nel merito e non politico, puntualizzano le fonti. Il M5S voterà pertanto a favore della richiesta di attivazione dell’articolo 7 del Trattato Ue per rischio di violazione dello stato di diritto in Ungheria.

Il ministro dell’Interno Salvini, in merito alla scelta pentastellata, sostiene che non ci sono problemi con l’alleato ma dice: “Ognuno è libero di scegliere cosa fare: la Lega in Europa sceglie la libertà”. Sul caso Orban, peraltro, Salvini recupera l’unità con Silvio Berlusconi. Perché anche Forza Italia – membro del Ppe – fa sapere che voterà no alle sanzioni.

Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha preso la parola davanti al Parlamento di Strasburgo. Ma prima si è espresso su Facebook: “Il giudizio contro di noi è già scritto”. Poi, in aula, ha attaccato a testa bassa: “Non cederemo al ricatto, fermeremo la migrazione clandestina anche contro di voi se sarà necessario, siamo pronti per elezioni di maggio. Difendo la mia patria, che ha combattuto per le libertà democratiche contro i comunisti, voi volete emettere una condanna delle scelte degli elettori ungheresi”.

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