##Roma, Delibera Atac arriva in Aula tra polemiche opposizioni

Lemmetti: desecretata dopo deposito in Tribunale

GEN 23, 2018 -

Roma, 23 gen. (askanews) – La Delibera di Giunta 7/2018 con cui la Giunta Raggi presenta il Piano economico finanziario di Atac per accompagnare l’azienda al concordato preventivo in continuità è stato approvato dalla commissione capitolina congiunta Bilancio e Mobilità e arriva ora in Aula Giulio Cesare, ma tra le polemiche. Le opposizioni, infatti, non hanno partecipato al voto in commissione in polemica con il poco tempo garantito loto dalla maggioranza per approfondirne i dettagli. Atac dovrà presentarsi in Tribunale entro venerdì 26 gennaio con il piano che, stando a quanto anticipato dall’assessore capitolino alle Partecipate Alessandro Gennaro, si appresterebbe a pagare, rispetto al 1,3 miliardi di esposizione maturata, subito i debiti prioritari, un terzo di quelli senza garanzia entro il 2021, il resto in dieci anni. Al 2021 scadrebbe il contratto di servizio con Roma Capitale, ma l’azienda dovrebbe avere imboccato un nuovo corso grazie all’aumento della flotta di bus, il rafforzamento della bigliettazione, l’ottimizzazione della logistica e l’alienazione degli immobili non strumentali. La maggioranza M5S in Aula ha bocciato una questione pregiudiziale presentata da Fratelli d’Italia contro i tempi ridotti “e i documenti pieni di omissis” all’attenzione dell’Aula. Se i dettagli, però, restano oscuri alla maggioranza, la ragione, secondo l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, sta nel fatto che “La proposta concordataria ossia l’accordo che il debitore fa in sede di Tribunale civile sezione fallimentare con i propri creditori può essere resa pubblica dopo il deposito presso la cancelleria del Tribunale – ha spiegato -. Quel documento viene emesso, approvato ed è sotto la responsabilità del Cda Atac, non riguarda il socio, invece la parte relativa al piano industriale è competenza del socio. Non è una secretazione che dura tutto il periodo del piano ma solo fino al deposito e riguarda solo quel pezzettino”. Diretta la replica del consigliere di Sinistra Italiana Stefano Fassina: “Quel pezzettino è il cuore del piano concordatario – ha obiettato – trovo discutibile il fatto che è già approvato dal Cda ma i consiglieri, che fanno parte della proprietà dell’azienda, non possono avere il tempo di studiarlo prima dell’approvazione del consiglio”. Nodo importante in discussione è anche quello del patrimonio immobiliare di Atac, all’interno del quale si annovera anche la palazzina in cui è ospitata, da oltre 10 anni, la casa delle donne Lucha y Siesta. Le sue animatrici, insieme alla rete femminista “Non una di meno” e a una delegazione della Casa delle Donne di via della Lungara, sono in presidio in piazza del Campidoglio contro la vendita del bene e contro la chiusura di tutti gli spazi pubblici dedicati alle donne in città.