##Senegalese ucciso, comunità inferocita contro teoria del folle

Tensione tra connazionale di Diene e sindaco Nardella

MAR 6, 2018 -

Firenze, 6 mar. (askanews) – Il giorno dopo l’omicidio di Idy Diene, colpito per sei volte dalla pistola di Roberto Pirrone, a freddo, per strada a Firenze, l’intera comunità senegalese, circa 300 persone, è tornata a manifestare disperazione e rabbia sul luogo dell’omicidio, vicino a Ponte Vespucci. La manifestazione si è svolta pacificamente fino all’arrivo del sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il primo cittadino ha ripetuto che si è trattato del gesto di un folle: “Nessuno – ha detto – si permetta di dire che Firenze non è una città aperta e inclusiva. Noi abbiamo condannato con grande fermezza e in maniera inequivocabile questo atto criminale. Allo stesso tempo, diciamo che bisogna manifestare in maniera democratica perché siamo in una società democratica”. Nardella è stato allontanato a suon di insulti, urla (“vai via razzista”) e anche qualche sputo.

Ma la versione del killer semplicemente folle fa infuriare Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese a Firenze, che conta già due vittime nel 2011 per mano di un militante di Casapound: “siccome tutti lo danno per pazzo, con una perizia psichiatrica diranno che è pazzo e che tra un anno è fuori. Noi non permetteremo questo”.

Diaw ha invitato i suoi connazionali ad esprimere il loro risentimento in maniera civile e si è scusato per le fioriere danneggiate durante il corteo di ieri ma aggiunge “Ci dispiace però attenzione, il messaggio che stiamo leggendo in queste ore sono le fioriere che contano più del morto, mi dispiace ma questo è un messaggio che non accettiamo”, ha concluso Diaw.