Terrorismo, gip: punto di riferimento per tunisini in Italia

31 video incastrano gli indagati. "Akram era pronto a scappare"

MAR 29, 2018 -

Roma, 29 mar. (askanews) – “Un vero e proprio punto di riferimento per i tunisini che emigrano in Occidente, si occupa del trasporto, della sistemazione provvisoria in Italia, della fornitura di documenti falsi e vitto agli immigrati e del successivo trasporto per il paese di destinazione (Francia Germania e altro) in cambio di sostanzioso e rimesse di denaro girate su conti correnti all’estero”. Così scrive il gip Costantino De Robbio in relazione all’associazione transnazionale che favoriva l’immigrazione clandestina procurando documenti falsi a chi voleva arrivare in Europa. Secondo gli inquirenti – si sottolinea – il gruppo era parte attivo nel trasferimento dei migranti fin dalle coste della Tunisia.

Il presunto capo della banda, Baazaoui Akram, 32 anni, tunisino, era pronto a lasciare l’Italia. Dagli accertamenti, partite nel 2016, dopo l’attentato di Berlino, è emerso che il gruppo capitanato da Akram aveva stretto legami con un ambiente molto radicalizzato di persone residenti tra Latina e Aprilia. L’operazione di oggi è scattata perché Akram si preparava, da Napoli, a lasciare l’Italia per tornare in Tunisia.

Sono 31 i video trovati sul tablet di Abdel Salem Napulsi, il sedicente palestinese arrestato dalla Procura di Roma per il reato di autoaddestrameto con finalità di terrorismo. Tra i filmati anche uno relativo all’uso di un lanciafiamme Rpg7. Gli inquirenti hanno accertato, anche, che l’arrestato aveva svolto una serie di ricerche anche sul “deepweb” per cercare come acquistare armi, camion o pickup. Sul sono stati tablet trovati anche video sul Califatto in Siria e comunicati dello Stato Islamico.