Giornalisti, Cioffredi: in tribunale con Federica Angeli

Non sarĂ  mai sola e mai soli giornalisti minacciati dalle mafie

APR 18, 2018 -

Roma, 18 apr. (askanews) – “Giovedi 19 aprile alle 11.30 nell’aula V della palazzina A di piazzale Clodio sarò con Federica Angeli che testimonierà al processo contro due esponenti del clan Spada accusati di tentato duplice omicidio”. Ad annunciarlo Gianpiero Cioffredi, Presidente Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. “Federica – ha ricordato – è l’unica testimone oculare di uno scontro a fuoco che avvenne sotto casa sua la notte del 16 luglio 2013 tra il clan Spada e il clan Triassi. In tanti assistettero a quell’episodio ma solo Federica Angeli si presentò dagli investigatori per denunciare quanto aveva visto. E’ proprio da quella scelta coraggiosa che a Federica fu assegnata la scorta. Federica Angeli in questi anni con rigore e professionalità ha continuato ad illuminare con le sue inchieste giornalistiche un territorio devastato dalle mafie come Ostia. E’ doveroso da parte delle Istituzioni e dei cittadini che credono nella libertà accompagnare Federica Angeli domani mattina nell’aula del Tribunale quando si troverà a raccontare quell’episodio davanti agli esponenti del clan Spada. Un clan che grazie alle Forze di Polizia e Direzione Distrettuale Antimafia il 6 giugno prossimo verrà processato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Un clan che come scrivono i magistrati “ha provocato un profondo degrado sul territorio, consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi di beni primari”. Il crescendo di minacce e intimidazioni a giornalisti come Federica Angeli – ha detto Cioffredi – non può non suscitare allarme sull’esercizio della libertà di cronaca e sul diritto dei cittadini di essere informati. La mafia ricerca il consenso, per questo per lei è importante influenzare l’opinione pubblica. E’ un fatto incontrovertibile che la criminalità tema l’informazione almeno quanto l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura. C’è un grande bisogno di descrivere il vero volto della criminalità organizzata. Ed è quello descritto dai coraggiosi giornalisti come Federica Angeli che non rinunciano a raccontarlo, nonostante le minacce e le intimidazioni. Senza un giornalismo libero la nostra società è più debole, quindi più esposta alle infiltrazioni mafiose. Saremo in tanti domani con Federica per esprimerle l’affetto e la gratitudine per il suo lavoro e per il suo coraggio civile affinché sappia che non sarà mai sola come non saranno mai soli tanti altri giornalisti minacciati dalle mafie. Saremo in tanti perché Federica è parte di un noi che ha scelto di ribellarsi alle mafie. Saremo in tanti con Federica perché i mafiosi sappiano che loro sono una putrida minoranza senza futuro e noi una maggioranza che crede nella verità, nella giustizia e nella libertà” ha concluso.