“Il Mediterraneo è diventato una tomba” (Papa Francesco)

Messaggio al patriarca

GIU 6, 2018 -

Città del Vaticano , 6 giu. (askanews) – Una “tomba” per uomini, donne e bambini. Un “mare così bello” come il Mediterraneo è diventato questo: il luogo simbolico dell’ecatombe di tante persone che “cercavano solo di sfuggire alle condizioni disumane delle loro terre”. Nella mente del Papa questa immagine è impressa a fuoco da due anni a questa parte, da quando, cioè, il 16 aprile del 2016 si è imbarcato per una giornata nell’isola di Lesbo , visitando i profughi del campo Moria, accompagnato dal primate della Chiesa ortodossa greca Hieronymus II e dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo.

Proprio a Bartolomeo è indirizzato il messaggio in cui Bergoglio snoda il filo dei ricordi di quella storica visita, scritto in occasione del Simposio internazionale sulla protezione e la salvaguardia dell’ambiente aperto ieri ad Atene con l’intervento del patriarca di Costantinopoli. “Verso un’Attica più verde. Preservare il pianeta e proteggere il suo popolo” è il tema dell’evento a cui la Santa Sede partecipa attraverso il cardinale John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, e il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, che ha letto il messaggio del Pontefice riportato dall’Osservatore Romano.

“Ricordo vividamente la mia visita a Lesbo, insieme a Sua Santità e Sua Beatitudine Hieronymos II, per esprimere la nostra comune preoccupazione per la situazione dei migranti e dei rifugiati”, si legge nel testo. “Mentre ero incantato dallo scenario del cielo azzurro e del mare, rimasi colpito dal pensiero che un mare così bello fosse diventato una tomba per uomini, donne e bambini che in gran parte cercavano solo di sfuggire alle condizioni disumane delle loro terre”.

Insieme all’amarezza di questa immagine, Francesco conserva la gratitudine per la popolazione della Grecia, sin dall’inizio della crisi migratoria aperta all’accoglienza. A Lesbo “ho potuto toccare con mano la generosità del popolo greco, così ricco di valori umani e cristiani, e il loro impegno, nonostante gli effetti della loro crisi economica, a confortare coloro che, espropriati di tutti i beni materiali, si erano diretti verso le loro rive”, sottolinea il Vescovo di Roma.

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