In tanti a Riace sotto la pioggia battente per Mimmo Lucano

Il "Sindaco dei migranti" è ai domiciliari per una serie di reati

OTT 6, 2018 -

Roma, 6 ott. (askanews) – “Mimmo Lucano libero”: lo hanno gridato i migranti, gli attivisti, centinaia di uomini e donne giunti a Riace da mezza Italia per la manifestazione, svoltasi questo pomeriggio a partire dalle tre, in sostegno del sindaco del piccolo borgo della fascia jonica di Reggio Calabria, finito lunedì scorso agli arresti domiciliari. Lucano è accusato di reati gravissimi dalla Procura di Locri, ossia: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’illecito affidamento della gestione della raccolta differenziata. Per queste due accuse il gip ha ritenuto di dover applicare la custodia cautelare ai domiciliari ma Lucano è ritenuto responsabile dagli inquirenti locresi anche di altri capi d’accusa che vanno dall’associazione per delinquere, alla truffa, malversazione, nonché una serie di reati fiscali dovuti alla presunta illecita emissione di fatture “false” e “gonfiate” nell’ambito del suo progetto di accoglienza ai migranti e ai richiedenti asilo.

Ma tutte queste accuse non hanno fatto desistere le centinaia di persone che oggi hanno sfilato da piazza “Donna Rosa” fin sotto l’abitazione del primo cittadino. Anzi nessuno dei presenti dubita, e ha dubitato, di un eventuale coinvolgimento illecito di Lucano, così come descrive la pubblica accusa. Finito nel 2016 nella classifica, stilata dalla rivista americana “Fortune”, dei 50 personaggi più influenti del pianeta, anche oggi Lucano viene esaltato più che mai quale leader di diritti dei migranti. Del suo “modello” che ha visto, negli ultimi anni arrivare, nella piccola cittadina della Locride, decine e decine di immigrati inseriti poi a lavorare nei laboratori di artigianato e nelle cooperative ecologiche, oggi è stata ribadita la validità e l’interesse sociale. “Noi non siamo contro i magistrati – hanno affermato gli organizzatori della manifestazione, così come l’ex presidente della Camera Laura Boldrini – ma è il nostro è un gesto di solidarietà e vicinanza ad un uomo che ha dato tanto agli altri, ai più sfortunati e adesso si ritrova privato della libertà personale”.

Le bandiere che hanno sventolato lungo il corteo avevano i colori dell’arcobaleno, ma anche il rosso fuoco dei centri sociali e dei sindacati e partiti di centrosinistra. Alle 16 il “fiume” di persone è arrivato fin sotto la casa del primo cittadino: è stato questo il momento clou dell’evento. Lucano si è affacciato e ha salutato con le lacrime agli occhi. A sentire i cori che intonavano “Bella ciao” e dai suoi occhi sono scese le lacrime. Tante lacrime quanto le gocce della pioggia battente che non ha fatto indietreggiare nessuno dei partecipanti, tutti schierati al fianco del “sindaco dei migranti”.