Strage di Las Vegas, il killer aveva un arsenale di 42 armi

Trovate 23 pistole nella stanza di albergo e 19 nella sua casa

OTT 3, 2017 -

New York, 3 ott. (askanews) – La polizia ha trovato 23 pistole all’interno della stanza dell’hotel Mirage di Las Vegas, dalla quale Stephen Paddock ha sparato uccidendo almeno 59 persone e ferendone 529. Inoltre il vice sceriffo della contea di Clark, Todd Fasulo, ha fatto sapere che nella casa di Paddock – a Mesquite, a due ore di distanza da Las Vegas – gli agenti hanno trovato 19 pistole.

Nella sua abitazione la polizia ha recuperato anche migliaia di munizioni e dell’esplosivo. “Non sappiamo come avremmo potuto prevenire questa strage”, ha detto ieri sera lo sceriffo, Joseph Lombardo, ricordando che prima dell’attacco di domenica sera Paddock non aveva fatto nulla che potesse insospettire le autorità.

E ancora una volta in serata diversi siti di informazione americani hanno criticato Facebook e Google per aver aiutato la diffusione di informazioni false su quanto stava accadendo: le piattaforme hanno aiutato la diffusione di notizie prodotte da troll di estrema destra in cui si incolpava milizie anti-Trump, sostenendo che l’autore della strage fosse un democratico. In altri casi sono state diffuse notizie in cui si sosteneva che l’attentatore fosse un musulmano o si fosse convertito all’Islam.

Lombardo ha spiegato che nella casa di Paddock a Mesquite sono state trovate “altre armi da fuoco”, assieme ad “esplosivi e numerose migliaia di munizioni, oltre ad apparecchiature elettroniche che in questo momento sono oggetto di studio” da parte degli inquirenti.

Lo sceriffo di Las Vegas ha riferito inoltre che gli agenti hanno rinvenuto anche un certo quantitativo di tannerite, un tipo di esplosivo formato da una miscela di nitrato e percolato di ammonio, nell’abitazione del killer e nella sua automobile.

Secondo Lombardo non è stato ritrovato invece alcun manifesto o lettera che potesse spiegare le ragioni della strage. “Questo individuo era un lupo solitario e non so davvero come avrebbe potuto essere fermato”, ha detto. “Non posso entrare nella mente di uno psicopatico in questo momento”.

Il presidente Donald Trump ha denunciato quello che ha definito “un atto di puro male”, annunciando una sua visita a Las Vegas per mercoledì. La Casa Bianca, però, ha fatto sapere di considerare “prematura” la riapertura del dibattito su un più stretto controllo sulla vendita delle armi negli Stati uniti.

“Il movente” della strage di Las Vegas “deve ancora essere determinato e sarebbe prematuro per noi discutere della politica” sulle armi “quando non conosciamo totalmente tutti i fatti o ciò che è avvenuto ieri”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders.