India, Corte suprema: no a censura per film contestato da indù

Tensione attorno ai cinema, diversi stati volevano vietarlo

GEN 23, 2018 -

Roma, 23 gen. (askanews) – L’Alta Corte indiana ha respinto un ricorso per vietare l’uscita di film di Bollywood su una mitica regina indù, che ha già provocato violente proteste e il cui arrivo sugli schermi è circondato da tensione.

“Padmaavat” dovrebbe uscire domani. La polizia ha messo in campo strette misure di sicurezza attorno ai cinema che intendono proiettare il film. I governi del Rajastan e del Madhya Pradesh avevano chiesto alla Corte suprema di revocare una sentenza che vietava agli stati di bloccare l’uscita del film.

“Non abbiamo trovato alcun fondamento nelle richieste”, ha detto la corte. “Quello che è implicito nella vostra argomentazione – ha commentato il giudice supremo A.M Khanwilkar con gli avvocati durante l’udienza – è che dichiarate di non essere capaci di mantenere la legge e l’ordine nei vostri stati. Prima dovete ottemperare al nostro ordine e dopo, se vi sarà qualche violenza, potremo esaminare caso per caso”.

Gruppi radicali hanno bloccato strade, incendiato bus e fatto altre violenze in giorni di proteste contro il film. Il regista, Sanjay Leela Bhansali, è stato aggredito e diversi set sono stati vandalizzati. Il gruppo castale Rajput Karni Sena ha minacciato di attaccare i cinema.

Il film racconta della leggendaria regina del XIV secolo Padmavati. Secondo i detrattori, racconta in termini irrispettosi i suoi rapporti con il regnante musulmano Alauddin Khilji. Ma i produttori sostengono che la regina è descritta in maniera rispettosa.

(Fonte Afp)