Giappone, caso Abe. Ministro Finanze ammette: documenti falsificati

Premier al centro delle polemiche per vicenda di clientelismo

MAR 12, 2018 -

Tokyo, 12 mar. (askanews) – Il ministro delle Finanze giapponese ha ammesso di fronte alla stampa che documenti relativi a una vicenda di clientelismo che coinvolge il premier Shinzo Abe sono stati falsificati, ma ha escluso ogni ipotesi di dimissioni.

“Modificare documenti ufficiali è molto grave ed estremamente deplorevole, me ne scuso profondamente”, ha detto alla stampa Taro Aso, aggiungendo di “collaborare pienamente con l’inchiesta”.

“Non penso assolutamente a questo”, ha risposto quando gli è stato chiesto se stesse valutando l’ipotesi di dimettersi. La vicenda, che ruota intorno alla vendita al ribasso di terreni di proprietà dello stato, è scoppiata lo scorso anno ma è tornata prepotentemente a galla negli ultimi giorni, dopo che Abe era sembrato riuscire a domare la tempesta.

Quattordici modifiche sono state effettuate su documenti ufficiali per “alcuni membri del personale”, ha precisato Aso, che ha assicurato di esserne venuto a conoscenza ieri. Sono stati cancellati, ha scritto la stampa questa mattina, i nomi di vari responsabili politici o personalità. Estratti dei documenti ufficiali e delle versioni modificate sono state pubblicati dai parlamentari delle opposizioni: i nomi di Shinzo Abe e della moglie Akie, oltre che dello stesso Aso, sembrano tra quelli “sbianchettati”. Una scelta, secondo lo stesso ministro delle Finanze, che aveva come intenzione quella di proteggere il primo ministro e la moglie.

(fonte AFP)