Cina smentisce fermo temporaneo vescovo chiesa sotterranea

Il prelato non è riconosciuto da Pechino

APR 3, 2018 -

Roma, 3 apr. (askanews) – Un funzionario dell’Ufficio affari religiosi cinese ha smentito oggi che le autorità abbiano brevemente fermato un vescovo della chiesa sotterranea la scorsa settimana, dopo che il Vaticano ha versato acqua sulo fuoco sulla possibilità che sia vicino un accordo sulla nomina dei prelati con Pechino.

I circa 12 milioni di cattolici sono divisi tra la chiesa patriottica, gestita dal governo, e quella sotterranea leale al Vaticano. Pechino e la Santa Sede nonhanno rapporti diplomatici dal 1951 e, sebbene i rapporti siano migliorati, restano ancora in conflitto sulla spinosa questione della nomina dei vescovi. Il Vaticano ha rilanciato i negoziati con Pechino tre anni fa.

Giovedì l’agenzia di stampa France Presse ha riferito che il vescovo Vincent Guo Xijin è stato arrestato lunedì scorso per 24 ore e giovedì costretto ad andare a Xiamen, a circa 200 km da dove si trova la sua diocesi.

“Dire che la sua libertà è limitata non è aderente ai fatti”, ha detto Chan Zongrong, vice amministratore dell’ufficio affari religiosi. Guo, vescovo nella penisola sudorientale di Fujian, è riconosciuto da Vaticano, non dalle autorità cinesi. Tuttavia la Santa Sede l’ha invitato a farsi da parte per un prelato scelto dal governo cinese, in un momento in cui Santa Sede e Pechio tentano di trovare un accordo.

Una fonte ha spiegato che la visita di Guo a Xiamen “non è stata per sua volontà, ma ha negoziato con gli ufficiali e questi gli hanno permesso di rintrare sabato, in tempo per le attività di Pasqua”. Chen, tuttavia, ha respinto questa ricostruzione, dicendo che il vescovo aveva accettato un invito a visitare Xiamen da parte di Cai Bingrui, il vescovo riconosciuto dal governo.

Intanto anche la notizia secondo la quale un accordo tra la Santa Sede e Pechino sulla nomina dei vescovi sarebbe imminente è stata raffreddata dal Vaticano. “Posso testimoniare – ha detto il portavoce Greg Burke – che non c’è una firma imminente di un accordo tra la Santa Sede e la Repubblica popolare di Cina”.

(Fonte Afp)