Giappone, nuova rogna per governo: grand commis salta per molestie

Avrebbe fatto avance volgari nei confronti di giornaliste

APR 18, 2018 -

Roma, 18 apr. (askanews) – In un momento di forte difficoltà per l’esecutivo guidato dal primo ministro giapponese Shinzo Abe, un nuovo scandalo s’è abbattuto sul ministero delle Finanze nipponico, costringendo il principale burocrate del dicastero, il viceministro amministrativo Junichi Fukuda, alle dimissioni. L’alto funzionario è stato accusato di molestie sessuali nei confronti di una giornalista e, a rendere insostenibile la sua situazione, è stata la pubblicazione di una registrazione audio.

“Non posso continuare a svolgere i miei compiti in queswta situazione”, ha detto Fukuda, continuando però negare di aver effettivamente molestato la giornalista.

Fukuda, peraltro, è accusato non solo di molestie nei confronti della giornalista. Il settimanale Shukan Shincho la scorsa settimana ha riportato le testimonianze di diverse croniste che anonimamente denunciavano molestie. “Ti legherò le mani. Posso toccarti i seni?” si sente nella registrazone. “Dovremmo avere una relazione – dice ancora la voce – quando il bilancio sarà approvato”. Il burocrate, dal canto suo, nega di aver avuto mai conversazioni di questo tenore.

Lunedì Fukuda aveva escluso la possibilità di dimettersi e aveva minacciato querele. In un primo momento il ministro delle Finanze Taro Aso, il più potente alleato di Abe, aveva tentyato di salvare il burocrate, annunciando nei suoi confronti un richiamo verbale e sostenendo che egli appariva avere “sufficiente rimorso”. In seguito però aveva annunciato che avrebbe licenziato il burocrate se le accuse fossero state dimostrate e aveva incaricato avvocati indipendenti di indagare sul caso.

Aso, certamente, avrebbe fatto a meno di trovarsi a gestire questo ulteriore scandalo. Lo stesso ministro è stato costretto ad ammettere nelle scorse settimane delle falsificazioni nella documentazione relativa alla vendita di un terreno pubblico a prezzi di estremo favore a un’istituzione educativa nazionalista – Moritomo Gakuen – legata agli Abe e, in particolare, alla moglie del primo ministro, Akie.