Russia, Telegram proibito ma la usano anche gli uomini di Putin

L'authority ha detto "niet", ma sono ancora tutti lì a chattare

APR 19, 2018 -

Mosca, 19 apr. (askanews) – C’è chi dice che è proibito, ma i funzionari che rappresentano il potere esecutivo e legislativo in Russia continuano a utilizzarlo. L’autorità competente russa, Roskomnadzor, sta combattendo strenuamente contro la chat Telegram, l’applicazione inventata da Nikolaj Durov, fratello del più noto imprenditore dei social network russi Pavel e divenuta in pochi giorni un teatro di lotta trasversale.

Il motivo è che il padrone di Telegram non ha voluto cedere le chiavi di accesso ai servizi segreti russi, per questioni di privacy degli utenti. Per questo Roskomnadzor si è scagliata contro la chat, ma anche contro Vpn e anonymizer, bloccando milioni di pagine su Google che permettono ancora oggi a Telegram di funzionare in terra di Russia, nonostante tutto. E appunto, non solo funziona. La usano tutti, nonostante tutto.

Non hanno potuto lasciare Telegram rappresentanti di vari ministeri federali, deputati della Duma di Stato, membri del Consiglio della Federazione, e dell’amministrazione del presidente Vladimir Putin. Va notato che l’uso del messenger di per sè, non è proibito dalla legge. Ma i nomi di coloro che usano la chat “proibita” sono stati raccolti il quotidiano RBK Daily. Un lavoro non complesso (una delle funzioni base di Telegram è poter vedere chi dei tuoi contatti è online, o da quanto era online) ma dagli esiti alquanto paradossali.

Così, secondo il giornale, su 12 membri della commissione per le politiche sull’informazione della Duma di Stato, almeno sei deputati utilizzano messaggistica istantanea questa settimana (il blocco di Telegram è iniziato il lunedì, 16 aprile). Tra loro anche il capo della commissione, Leonid Levin ( “Russia Giusta”), così come i deputati Anton Gorelkin ( “Russia Unita”), Yevgeny Revenko ( “Russia Unita”), Vadim Dengin (LDPR), Alexander Yushchenko (Partito Comunista della Federazione Russa).

Levin ha spiegato che usa la chat per “capire come viene implementata la legislazione”. Allo stesso tempo, ha sottolineato che non ha installato la VPN (tecnologia che consente di bypassare il blocco). Telegram continua a essere usato anche dal temuto Comitato investigativo. I rappresentanti delle compagnie statali, tra cui Rosneft e le banche, non lo rifiutano. Insomma per ora il divieto ha solo reso noto a tutti che Telegram come chat è più sicura delle altre. (segue)