Nonostante lodi pubbliche, Israele perplesso da accordo Trump-Kim

Dubbi sulla denuclearizzazione nordcoreana, forse pensando a Iran

GIU 15, 2018 -

Roma, 15 giu. (askanews) – Un rapporto interno al ministero degli Esteri israeliano ha rivelato le perplessità dello Stato ebraico sugli esiti del summit di Singapore tra il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un, nonostante la posizione pubblica del governo sia stata entusiasticamente favorevoe. Dubbi, probabilmente, emersi pensando anche alla questione, più vicina, del nucleare iraniano.

Il documento, scritto dal Dipartimento ricerca del ministero e inviato a tutta la rete diplomatica israeliana, sostiene che il summit di martedì ha sollevato “interrogativi” sulla sincerità dell’impegno alla denuclearizzazione della Corea del Nord, secondo qaunto riferisce il canale 10 privato.

Ci sono, spiega il documento, “sostanziali gap tra gli dichiarazioni americane prima del summit con la necessità di una ‘completa, irreversibile e verificabile’ denuclearizzazione e la formulazione del comunicato congiunto, che fa solo riferimento alla completa denuclearizzazione della Corea del Nord”.

Un portavoce del ministero degli Esteri israeliano ha confermato che il documento è vero, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu martedì aveva lodato Trump per lo “storico summit”, definendolo “un importante passo nello sforzo per liberare dalle armi nucleari la Penisola coreana”.

Nel documento però si dice che “nonostante le dichiarazioni di Trump sull’attesa di rapidi cambiamenti nella politica della Corea del Nord, la via di un sostanziale coambiamento, se mai verrà, è ancora lunga e lenta”.

(Fonte Afp)