Migranti, presidente Niger: Ue deve fare di più per creare lavoro

E alle forze straniere dice: non combattete al posto nostro

LUG 5, 2018 -

Roma, 5 lug. (askanews) – L’Europa non sta facendo abbastanza per sostenere il Niger ad affrontare le cause profonde dei flussi migratori. E’ quanto ha detto il presidente nigerino, Mahamadou Issoufou, in un’intervista concessa al Guardian, in cui ha anche denunciato il mancato finanziamento della forza del G5 Sahel creata per contrastare i jihadisti.

Il Niger è il principale paese di transito dei migranti provenienti dall’Africa occidentale e diretti in Libia per tentare la traversata del Mediterraneo alla volta dell’Europa. Ed è anche uno dei paesi del Sahel colpiti da gruppi jihadisti che insieme a Mauritania, Mali, Burkina Faso e Ciad ha deciso di creare una forza congiunta per contrastarli. Tuttavia, Issoufou ha tenuto a sottolioneare come l’obiettivo di questa forza non sia “solo combattere il terrorismo, ma anche lavorare per lo sviluppo. Perchè il terrorismo fiorisce in determinate zone del Sahel? A causa della povertà. Sicurezza e sviluppo vanno insieme”.

Per questo, se il Niger sta facendo la propria parte per limitare il numero dei migranti che riescono a raggiungere le coste libiche, l’Europa deve invece fare di più per aiutare le autorità a combattere povertà e a creare lavoro. “L’Europa si sta impegnando, ma non a sufficienza – ha detto – noi abbiamo bisogno di più risorse per lo sviluppo… si tratta di combattere la povertà. Dobbiamo garantire un’istruzione ai giovani nigerini, formarli, prenderci cura di loro, nutrirli. Se vogliamo trattenere i giovani, e di solito sono le persone che vivono in campagna che partono alla ricerca di un lavoro in Europa, sono loro la fonte di questa migrazione, dobbiamo concentrarci sullo sviluppo dell’agricoltura, che possa così creare tanti posti di lavoro”.

“Il Niger sta facendo tutto questo, ma quello che spesso ci manca sono le risorse per farlo ed è importante che l’Europa faccia di più – ha proseguito – l’Unione europea è il nostro donatore numero uno, e la nostra cooperazione con loro è ben nota, ma chiediamo di più”.

L’Ue ha annunciato un sostegno economico anche alla forza del G5 Sahel, insieme a Stati Uniti, Arabia saudita e altri Paese, per complessivi 414 milioni di euro, ma al momento, ha precisato il capo di Stato nigerino, mancano ancora i fondi per finanziarla.

Nella lotta ai jihadisti sono impegnate anche le truppe straniere presenti in Niger, tra cui quelle americane, ma a tale riguardo Issoufou ha detto al Guardian: “Non chiediamo alle forze straniere di combattere al posto nostro. Stiamo lottando per garantire la sicurezza del nostro Paese. Quello che chiediamo ai nostri alleati è di aiutarci a rafforzare le capacità operative delle nostre forze di sicurezza, attraverso addestramento, attrezzature e intelligence”.