Camerun vota domenica per presidenziali, Biya verso settimo mandato

Il presidente, soprannonimato la "Sfinge", è al potere da 35 anni

OTT 3, 2018 -

Yaounde, 3 ott. (askanews) – Più di 6,5 milioni di camerunensi sono chiamati domenica prossima alle urne per le elezioni presidenziali, con il Capo di Stato uscente, Paul Biya, al potere da 35 anni, favorito per il suo settimo mandato. A differenza dei precedenti appuntamenti elettorali, il voto di domenica è segnato da forte incertezza sul fronte della sicurezza, per le rivolte nelle regioni anglofone e per le minacce jihadiste, tanto che le autorità hanno dispiegato l’esercito in tre delle 10 regioni del Paese dell’Africa centrale.

Nell’estremo Nord, i soldati sono alle prese con la minaccia posta dai jihadisti del gruppo nigeriano Boko Haram, mentre nelle due regioni anglofone hanno il compito di reprimere la rivolta dei secessionisti che hanno minacciato di impedire le operazioni di voto. Il governo di Yaounde ha assicurato che il voto si terrà in tutto il Paese, mentre Biya ha minimizzato i conflitti come semplici “difficoltà”.

Le violenze sono scoppiate nelle regioni anglofone alla fine del 2016, dopo che l’iniziale rivendicazione di maggiori opportunità economiche e di un riconoscimento della lingua inglese è sfociata in scontri tra esercito e separatisti. Dall’inizio del 2018 sono rimaste uccise oltre 400 persone, secondo il think tank International Crisis Group, e in vista del voto in tanti hanno lasciato le due regioni. Funzionari della commissione elettorale hanno annunciato che alcuni seggi saranno “trasferiti” per garantire il normale svolgimento delle elezioni.

Sono otto i candidati che sfideranno il presidente Biya, soprannominato in Camerun la “Sfinge”, e a differenza delle ultime tre elezioni, in cui l’avversario di sempre, Ni John Fru Ndi, era il principale sfidante, il voto di domenica appare più aperto. “Questa è la prima volta nella storia del Camerun che ci sono candidati dell’opposizione ben definiti, che hanno vere offerte politiche”, ha detto Fred Eboko, politologo camerunense dell’Istituto di ricerca e sviluppo. Tre i principali sfidanti: Joshua Osih, che ha preso il testimone da Fru Ndi ed è stato candidato dal Fronte socialdemocratico (SDF, principale partito di opposizione), Maurice Kamto, ex ministro passato all’opposizione che gode di forte sostegno territoriale, e Akere Muna, famoso avvocato che ha buoni rapporti all’estero. Ma come nel 2011 appare difficile una vittoria di un candidato dell’opposizione. Alla precedente tornata elettorale Biya venne confermato con il 77,98% dei voti, anche se l’Occidente denunciò “irregolarità”.

I candidati dell’opposizione, la Chiesa cattolica e alcuni attivisti della società civile hanno annunciato il dispiegamento di osservatori per scongiurare brogli. In Camerun, dove solo il 10% della popolazione attiva ha un lavoro formale, un terzo della popolazione vive con meno di due euro al giorno e il 75% della popolazione conosce solo Biya come presidente.

(fonte Afp)