Il viaggio di Putin in Uzbekistan, accordi per 27 miliardi

Una centrale nucleare rafforza legame tra i 2 paesi ex sovietici

OTT 19, 2018 -

Mosca, 19 ott. (askanews) – Aveva ragione Vladimir Putin ieri ad aver fretta, in chiusura di plenaria al forum Valdai (al quale partecipa anche askanews). “Veramente dovrei andare in Uzbekistan” aveva risposto al numero uno dei politologi russi Feodor Lukyanov che gli chiedeva di rispondere ancora a qualche altra domanda della sceltissima platea. In Uzbekistan in effetti lo aspettavano grandi affari.

La Russia e l’Uzbekistan hanno salutato oggi la costruzione di una centrale nucleare da 11 miliardi di dollari che dovrebbe contribuire a risolvere il deficit energetico nel paese strategico dell’Asia centrale, vincolandolo politicamente a Mosca. Il presidente russo è alla prima visita di stato da quando l’omologo Shavkat Mirziyoyev ha sostituito il defunto Islam Karimov, che regnò per quasi trent’anni prima della sua morte nel 2016. Durante la visita i due paesi hanno firmato accordi per 27,1 miliardi, secondo il ministero dell’economia uzbeka. “L’Uzbekistan è nostro leale alleato e il nostro partner strategico. Faremo tutto il possibile per rafforzare la nostra cooperazione”, ha detto Putin incontrando Mirziyoyev nella capitale Tashkent.

“Cari amici russi, benvenuti in Uzbekistan!” si leggeva sui cartelloni pubblicitari lungo le strade principali di Tashkent dove le bandiere russe e uzbeke sventolavano fianco a fianco. La centrale nucleare, che dovrebbe essere completata entro il 2028, ha un significato strategico per Mosca, che sta cercando di riaffermare la sua influenza economica e politica in Asia centrale, a fronte della forte concorrenza della Cina e di altri attori.

Secondo l’agenzia nucleare russa Rosatom che supervisiona il progetto, la produzione dell’impianto dovrebbe rappresentare un quinto della produzione di energia complessiva dell’Uzbekistan. Putin ha suggerito che la struttura – la prima del suo genere nell’Asia centrale ex sovietica – potrebbe anche contribuire a fornire energia ad altri paesi della regione.

Gli scambi bilaterali tra Russia e Uzbekistan sono saliti di oltre 3,7 miliardi di dollari nel 2017 rispetto all’anno precedente, mentre l’Uzbekistan si libera di quasi tre decenni di isolamento economico sotto il governo di Karimov.

Karimov, che morì nel 2016, mantenne generalmente buoni rapporti con Mosca, ma era diffidente nei confronti dell’influenza del Cremlino sull’Uzbekistan e sulla regione dell’Asia centrale. Mirziyoyev, che ha servito come primo ministro di Karimov per 13 anni, ha mantenuto intatto il regime autoritario e ha anche invertito alcune delle politiche più controverse del suo predecessore.

Putin ha reso omaggio alle riforme lanciate da Mirziyoyev che hanno stuzzicato l’appetito degli investitori stranieri che guardano nuovi mercati in un paese ricco di materie prime di circa 33 milioni di persone.