Navalny partito da Russia per Strasburgo, dopo stop alla frontiera

Domani decisione finale nel caso Navalny contro la Russia

NOV 14, 2018 -

Mosca, 14 nov. (askanews) – Il leader dell’opposizione russa extraparlamentare Alexei Navalny ha lasciato la Russia, dopo essere rimasto bloccato alla frontiera mentre stava per recarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) a Strasburgo. “Mi hanno impedito di partire illegalmente e dopo lo scandalo mi hanno lasciato andare”, ha detto in un messaggio su Instagram con un selfie.

L’8 novembre, Interfax ha riferito che a Strasburgo il 15 novembre si sarebbe presa la decisione finale nel caso Navalny contro la Russia. Questa è una denuncia su sette casi dal 2012 al 2014, quando è stato detenuto, arrestato e giudicato colpevole di reati amministrativi. Navalny ritiene che i suoi diritti siano stati violati e che le azioni delle autorità siano state motivate politicamente.

La Corte europea per i diritti dell’uomo ha emesso il verdetto iniziale su questo caso il 2 febbraio 2017, quando ha concluso che i diritti del richiedente alla libertà e al processo equo (articoli 5 e 6 della Convenzione europea sui diritti umani) sono stati violati in sei casi su sette. La corte ha anche segnalato una violazione dell’articolo 11 (libertà di riunione e associazione).

All’inizio di febbraio 2017, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che le autorità russe dovevano pagare a Navalny 63.700 euro di compensazione. Nello stesso mese, il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha promesso fare appello alla decisione. Successivamente, entrambe le parti hanno espresso il desiderio di sottoporre il caso per la revisione alla Grande Camera della Corte.