Xi Jinping verso summit APEC, Cina allarga influenza nel Pacifico

Il presidente cinese sarà la star del vertice, dopo defezione Trump

NOV 14, 2018 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Port Moresby, la capitale di Papua Nuova Guinea, è oggi addobbata di bandiere rosse cinesi, per accogliere il presidente Xi Jinping, che sarà la star del summit economico Asia-Pacifico (APEC).

La decisione del presidente statunitense Donald Trump di snobbare questo evento ha consentito al leader cinese di occupare il centro della scena e Pechino non si è lasciato sfuggire l’opportunità.

Xi arriverà un giorno prima di tutte le altre delegazioni nella città, per un programma di visite e incontri che enfatizzeranno il ruolo che Pechino si sta disegnando nella regione.

Venerdì il presidente cinese aprirà una nuova strada e verrà accolto dal tradizionale “sing sing”, la spettacolare accoglienza tribale. Davanti allo Stanley Hotel, dove alloggerà la delegazione cinese, decine di bandiere rosse circndano una pagoda costruita all’uopo per celebrare l’arrivo del leader cinese.

Pechino sta lavorando strenuamente per rafforzare la sua influenza nel Pacifico, assicurando alle merci cinesi nuovi mercati, assicurandosi diritti minerari e materie prime e sviluppando una profonda rete di influenza politica.

Paesi poveri come Papua Nuova Guinea hanno bisogno di capitali ei investimenti e sono felici di accogliere quelli che arrivano dalla Cina a braccia aperte. Il commercio totale tra Pechino e le isole del Pacifico ha raggiunto 7,25 miliardi di dollari nel 2017, più altri 3 miliardi di investimenti, secondo i dati ufficiali cinesi. “Le relazioni tra le due parti sono entrate in una nuova fase di rapido sviluppo”, ha detto il viceministro degli Esteri cinese Zheng Zeguang. Port Moresby ne è un esempiio plastico, con la sua autostrada a doppia carreggiata, i centri convegni e la corte suprema, tutti costruiti dalla Cina.

Si tratta di un’ascesa che pone Pechino, anche in questa regione del mondo, in concorrenza diretta con Washington. La decisione di Trump di non partecipare al summit, inviandoci il vicepresidente Mike Pence, ha esposto Washington al sospetto che abbia già rinunciato a mantenere la sua influenze preminente nel Pacifico. Anche perché è venuta dopo che Trump ha deciso di ritirare gli Usa dal Partenariato trans-Pacifico (TPP), con i paesi aderenti che hanno comunque deciso di procedere anche senza la prima economia del mondo.

(Fonte Afp)