Nel 2021 a Genova un Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

L'annuncio a Matera durante la Plenaria del CGIE

NOV 19, 2018 -

Matera, 19 nov. (askanews) – Un Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana nascerà a Genova, nel 2021. L’annuncio arriva da Matera, dove è in corso l’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Il museo racconterà la storia dell’emigrazione italiana, dall’Unità d’Italia alla contemporaneità. “Noi dobbiamo avere il coraggio di uscire dalle nostre tradizioni e guardare all’estero”, ha sottolineato Pierangelo Campodonico, direttore dell’Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni.

“Il Museo ci ricorda di non perdere la memoria, ed è una sfida importante. La sfida è costruire una rete di relazioni con i singoli musei di territorio per condividere, per mettere a disposizione le storie nei vari angolo del mondo e condividerle”. Il progetto è finanziato dallo Stato italiano (5 milioni di euro) e un altro sostegno, di 300mila euro, dalla Compagnia di San Paolo per la parte di progettazione. “Entro il 2021 il museo, è la nostra speranza – ha concluso Campodonico – diventerà una realtà”.

In attesa di un museo ‘fisico’, l’invito è a creare rete e a valorizzare una sorta di museo virtuale. “C’è il desiderio di creare un portale per mettere in rete le informazioni sulle migrazioni – ha sottolineato Silvia Alciati, consigliere CGIE in Brasile – per permettere che altri italiani e italo-discendenti possano riscoprire le proprie radici. Ne è un esempio il portale sostenuto dal Mibact e dall’Istituto Nazionale per gli Archivi, www.antenati.it, che possiede più di due milioni di foto dei dati anagrafici relativi ai nostri antenati”.

“Il fenomeno genealogico è in crescita – ha concluso la consigliera, vicepresidente della settima Commissione Nuove Generazioni e Migrazioni Nuove – per questo rivolgo un invito a tutti i presenti a risvegliare l’interesse, nelle proprie comunità, a inserirsi in questa rete virtuale, per far sì che tutti i giovani, di seconda, terza e quarta generazione, possano riscoprire le proprie origini”.