Russia, l’eredità politica di Primakov in un libro in italiano

Terracciano ospita la presentazione del volume in ambasciata

NOV 27, 2018 -

Mosca, 27 nov. (askanews) – La Russia come “equal partner” e non più come un “fedele e acritico esecutore della volontà occidentale”. Non se ne parla spesso, ma è molto significativa l’eredità ideologica lasciata a Mosca da Evgenij Primakov, nato come giornalista sovietico e poi diventato uomo politico di prima fila, protagonista degli anni di passaggio dalla Russia degli anni Novanta alla stagione putiniana. Primakov fu ministro degli Esteri e anche premier, accademico e direttore del Servizio Segreto Estero (SVR), oppositore dell’espansione della NATO nel blocco orientale e pragmatico sostenitore degli interessi della Russia. Ma anche dello “straordinario valore del dialogo costruttivo”, come ha sottolineato l’ambasciatore in Russia Pasquale Quito Terracciano, che ha ospitato ieri a Villa Berg la presentazione del libro “Un mondo senza la Russia? Le conseguenze della miopia politica”, firmato dallo stesso Primakov, nato a Kiev nel 1929 e scomparso a Mosca nel 2015.

Il capo missione ha sottolineato come la visione di Primakov ricalchi, da un certo punto sorprendentemente quella di Lord Palmerston, a capo della politica estera di Londra, in un periodo in cui la Gran Bretagna si trovava al massimo della sua potenza. E proprio come Henry John Temple, terzo visconte Palmerston, diceva che la Gran Bretagna non aveva alleati permanenti ma soltanto interessi permanenti, anche Primakov amava ripetere che la Russia dovrebbe basare la sua politica estera sulla premessa che non vi sono nemici permanenti, ma ci sono sempre interessi nazionali.

La traduzione in italiano di “Un mondo senza la Russia?” (Pacini editore) rappresenta “una preziosa occasione” per il lettore italiano di approfondire la visione di Primakov sulle complesse vicende relative alle più importanti questioni di politica internazionale, in un periodo che non si limita soltanto alla fine degli anni Novanta: dalla crisi in Kosovo alla guerra in Iraq nel 2003, dalla minaccia dell’integralismo islamico, ai non semplici rapporti tra Mosca e Washington, le analisi di Primakov rappresentano un contributo di notevole interesse alla comprensione di eventi complessi.

Alla presentazione in ambasciata, moderata da Andrea Giannotti (Università di Pisa – MGIMO) è intervenuto Franco Frattini, presidente dell’Istituto di studi eurasiatici, che ha posto l’accento sulla “lucida capacità di analisi sul Medio Oriente” e su come Primakov “fu tra i primi a parlare di Bric”; Vyacheslav Trubnikov che ha definito Primakov “un insegnante” che “sapeva sentire ma anche ascoltare e capire”. Tra il pubblico c’era la figlia di Primakov, Nana Evgenevna, e anche l’ex ministro Giulio Tremonti.