Cina, processo a porte chiuse per legale accusato di “sovversione”

In carcere dal 2016, fino a lunedì non c'era la data del processo

DIC 26, 2018 -

Tianjin (Cina), 26 dic. (askanews) – E’ partito ma a porte chiuse il processo all’avvocato cinese, difensore di attivisti politici e vittime di espropri di terreni, Wang Quanzhang. La decisione di condurre l’udienza a porte chiuse è stata giustificata da “segreti di stato”.

La scorsa settimana la moglie del legale e tre sostenitrici si sono rasate il capo in un tentativo di sottoporre a un tribunale di Pechino una petizione in protesta contro la detenzione in termini indefiniti del marito.

L’avvocato Wang Quanzhang è stato inciminato a gennaio 2016 di “sovversione del potere statale”. E’ uno dei 200 avvocati e attivisti arrestati nella cosiddetta “repressione 709”. Wang è stato in un limbo legale fino a lunedì quando il legale nominato dal governo per la sua difesa ha finalmente contattato la moglie con la data di inizio del processo.

“L’accusato è stato ascoltato per la prima volta nel Tribunale del popolo di Tianjin oggi”, ha reso noto la corte in un comunicato. “A causa dei segreti di stato coinvolti il tribunale ha deciso di non aprire il processo al pubblico. Il verdetto verrà pronunciato in un secondo momento”.

Il tribunale è stato presidiato anche all’esterno a causa della situazione di tensione e delle proteste e della decisione di porre la moglie di Wang, Li Wenzu, agli arresti domiciliari di fatto martedì con oltre 20 agenti di sicurezza a presidiare il suo appartamento.

(fonte afp)