Moldavia, elettori domenica scelgono tra la Russia e l’Europa

Un voto tra corruzione e divisioni di lunga data nel Paese ex Urss

FEB 22, 2019 -

Chisinau, 22 feb. (askanews) – Gli elettori della Moldavia vanno alle urne domenica per un voto parlamentare che rispecchia divisioni di lunga data tra filo-russi ed europeisti nella minuscola repubblica ex sovietica. Incastrata tra Ucraina e Romania, la Moldavia fatica a trovare il suo posto da quando ha ottenuto l’indipendenza con il crollo nel 1991 dell’Unione Sovietica. Se molti nel paese di 3,5 milioni di abitanti desiderano mantenere stretti legami con Mosca, altri vogliono seguire l’esempio della Romania, con cui la Moldavia condivide una lingua e una lunga storia, e guardano a ovest verso l’Unione europea.

Il voto di domenica è una corsa a tre tra il partito socialista filo-russo del presidente Igor Dodon, il partito democratico al potere e un’alleanza europeista. Si terrà sulla base di un nuovo sistema elettorale che spartisce i 101 seggi parlamentari in seggi eletti sulla base di liste di partito e sulla base di collegi uninominali. Il partito filo-Mosca di Dodon è avanti nei sondaggi e sostiene l’adesione della Moldavia all’Unione economica eurasiatica della Russia piuttosto che quella all’Unione europea. L’alleanza dei partiti filo-europei, che favorisce l’adesione all’UE e alla NATO, è seconda.

Al terzo posto c’è il Partito Democratico, centrosinistra, guidato dal potente oligarca Vlad Plahotniuc, che detiene la maggioranza nell’attuale parlamento e guida il governo, cercando di far quadrare il cerchio con l’equidistanza tra Mosca e Bruxelles. Gli elettori, hanno mostrato scarso entusiasmo per le urne. In un paese tra i più poveri d’Europa dove la corruzione è endemica, pochi hanno fiducia nella politica.

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