Russia, arresto ex ministro Abyzov apre scenari di guerra tra clan

Già ribattezzata "Chubais 2.0", riflessi su settore energia

MAR 27, 2019 -

Mosca, 27 mar. (askanews) – I giornali russi oggi non parlano d’altro: il caso dell’ex ministro della nuova epoca, quello dell’ “Open Government”, pescato (quasi) dalle presunte fila dell’opposizione ma finito dietro le sbarre, è un vero colpo di scena, nonchè un chiaro sintomo dell’acuirsi delle lotte fra clan. Il comitato investigativo russo definisce Mikhail Abyzov, 46 anni, il creatore di una “banda criminale”, che ha rubato l’equivalente di 55 milioni di euro alle società energetiche siberiane.

“Il caso Abyzov potrebbe preludere ad una ridistribuzione su larga scala nel settore energetico russo”, afferma una fonte. “L’energia è il fattore chiave non solo per lo sviluppo economico, ma anche per la stabilità politica. Soprattutto in un momento di transito per il potere”. I rumors descrivono l’ex ministro come uno che “ha rubato in Russia, vissuto magnificamente”, scappando poi all’estero per poi tornare “stupidamente” nel proprio Paese. “Questo arresto è un invito ad andarsene in fretta per tutti quelli come lui”, sottolinea un’altra fonte. Molti lo indicano come uomo dell’inaffondabile riformatore Anatoly Chubais e l’arresto sarebbe il sintomo di un’intensificazione della lotta tra clan, già ribattezzata “Chubais 2.0”.

I reati sono stati commessi tra il 2011 e il 2014. Secondo gli avvocati coinvolti nel caso, l’accusa si basa su un’unica transazione: Abyzov e i suoi partner avevano venduto azioni di quattro società allo Stato. Il valore reale delle società era di 186 milioni di rubli, ma è stato sovrastimato di oltre 20 volte. Secondo “Kommersant” le azioni erano state vendute alla compagnia statale “Almazyuvelirexport”.

I proventi della transazione da quattro miliardi di rubli sono stati trasferiti all’estero a conti offshore. L’inchiesta ritiene che le azioni di Abyzov “mettano a rischio lo sviluppo economico sostenibile e la sicurezza energetica” della regione di Novosibirsk e del territorio dell’Altai. Gli imputati non riconoscono la loro colpevolezza, adduncendo che l’accordo di mercato viene “trasferito artificialmente sul piano criminale”.

Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, immediatamente dopo l’arresto, ha spiegato che Putin è stato “informato in anticipo” sulle circostanze del caso, ma ha rifiutato di specificare ulteriormente. Un portavoce del primo ministro Dmitry Medvedev Oleg Osipov ha detto che anche il premier russo era stato informato della situazione.

Abyzov, sposato, tre figli, sarebbe recentemente vissuto in Italia e sarebbe un estimatore della Toscana, ha detto all’agenzia russa RBK uno dei suoi amici. Allo stesso tempo, un altro interlocutore ha detto che lunedì 25 marzo l’ex funzionario era in Russia. Un altro amico ha detto alla RBC che Abyzov è volato a Mosca il giorno del compleanno di un ex collega di governo. Abyzov è il secondo ministro dopo Alexei Ulyukayev del precedente staff governativo, ad essere fermato dagli ufficiali dell’FSB. Durante il suo mandato come ministro Abyzov era uno degli esponenti più ricchi del governo.