Dal 20 al 22 ottobre a Modena il “festival della Migrazione”

"Restituire al migrante il suo onore di essere umano"

OTT 11, 2017 -

Roma, 11 ott. (askanews) – “Restituire al migrante il suo onore di essere umano, senza il quale nessuna delle sfide che ci atten-dono potrà trovare una giusta soluzione”. Questo lo scopo del Festival della Migrazione che si svolgerà a Modena dal 20 al 22 ottobre prossimo su iniziativa di Fondazione Migrantes, Associazione Porta Aperta e IntegriaMo, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di aziende del territorio e presentato questa mattina alla Camera nel corso di una conferenza stampa alla presenza del direttore di Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis, del presidente di Porta Aperta Barbari e dell’onorevole Patriarca.

Don De Robertis sottolinea che va restituito al migrante “il suo volto umano: sono fratelli e sorelle nostre, come tanto spesso ci ricorda papa Francesco, anzi, la carne di Cristo! Ricordo – ha detto il direttore di Migrantes – le parole di un professore di Dakar a un congresso della Fuci che ci diceva con forza: ‘Dovete smetterla di considerarci dei tubi digerenti! Noi abbiamo una nostra cultura, una nostra storia, una nostra spiritualità”. Secondo De Robertis, “gli immigrati in Italia non crescono in numero da alcuni anni, è importante fornire dati corretti sul fenomeno”.

Luca Barbari, presidente di Porta Aperta, ha aggiunto: “Il Festival nasce dal bisogno di uno studio approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso che richiede una riflessione seria e lontana dagli stereotipi. Questa iniziativa ha quattro ambe: terzo settore, Chiesa, enti locali e Università; è il festival sui diritti, che rappresentano l’identità dell’Europa e della nostra Italia: è dal loro riconoscimen-to che si può raggiungere un’identità piena”.

L’onorevole Edoardo Patriarca ha sottolineato come “questa iniziativa sia un’opportunità di parlare di migrazione da un punto di vista più alto, non solo come emergenza. Il Festival ragiona su un fenome-no epocale: vale la pena fermarsi qualche giorno per vedere cosa potrà essere il nostro Paese nei prossimi anni. La migrazione è una sfida culturale e antropologica, affronta il tema dell’altro, della di-versità e delle contaminazioni che fanno strutturalmente parte dell’Italia. E’ anche una sfida per la no-stra democrazia, che è chiamata a misurarsi su questi fenomeni se non vuole risultare perdente. Oggi entrare in Italia regolarmente è impossibile, è necessario tornare a una normalità di ingressi regolari: questa è una battaglia politica di civiltà”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il professor Luigi Foffani, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e il sindaco di Spilamberto, Umberto Costantini, a nome degli enti locali coinvolti.

Il festival, alla seconda edizione ha come tema “Partire, arrivare, restare”. E torna in un periodo in cui parlare di migrazione in modo sereno e senza pregiudizi è tanto difficile quanto determinante. In tre giorni di convegni, dibattiti, laboratori, spettacoli e mostre, l’obiettivo è conoscere, riflettere, ascoltare, discutere, dare voce a chi non ne ha. Grazie a relatori di grande spessore, a dibattiti e a riflessioni che intendono accompagnare in un cammino che percorre le vie tortuose dell’umano. Aspetti spirituali e sociali, culturali e politici, giuridici e informativi, con in primo piano le storie di chi parte per arrivare e restare. Tra i relatori il Segretario Generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, il rappresentante di Unhcr Andrea De Bonis, il commissario Agcom Mario Morcellini, Maria Chiara Prodi del Consiglio generale italiani all’estero, il sottosegretario del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, gli arcivescovi di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, e di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, Regina Catrambone direttrice del Moas e Marco Bertotto di Medici Senza Frontiere. Sono in tutto 34 i soggetti aderenti: enti locali, mondo accademico, realtà ecclesiali e religiose, associazioni.